Roma si conferma una meta turistica ambita anche per la stagione autunnale. Dopo un ottimo mese di agosto che ha permesso di raggiungere addirittura i livelli pre-pandemia del 2019, settembre e ottobre lasciano ben sperare.
"Abbiamo molte prenotazioni, il trend è quello di avere le camere degli hotel occupate all'85%", spiega Giuseppe Roscioli, presidente di Federalberghi Roma, a roma.corriere.it. La Capitale è tornata a riempirsi di tanti turisti europei e statunitensi. Assenti rimangono cinesi e giapponesi, in aggiunta a sudamericani e russi.
Nonostante le previsioni favorevoli per il prossimo futuro e l'ambizione di chiudere con gli stessi dati di tre anni fa, aleggia lo spettro del caro energia abbinato a quello della carenza di personale. "Gli albergatori, finora, hanno aumentato i prezzi solo leggermente nonostante tutti i rincari", conclude Roscioli. "I costi per il momento cerchiamo di affrontarli noi, ma se dovessero salire ancora, al punto da annullare i profitti, c'è il rischio di tornare alle chiusure come con il Covid". G. G.