Ivana Jelinic (nella foto) non perde tempo e in un’intervista rilasciata ad Ansa fa focus sulle prime priorità da affrontare in qualità di amministratore delegato dell’Enit.
“Il primo passo è la riorganizzazione. Al netto degli errori del passato, che non spetta a me giudicare, sicuramente un approccio metodologico differente al lavoro corporate e all'attività di promozione dell'incoming consente di ottenere risultati che prima non sono stati così evidenti. Fare della valorizzazione del brand Italia un'impresa vera e propria che sia di supporto alla società e all'economia. Accelerare l'operatività e liberare il potenziale della Penisola anche ricorrendo a nuovi linguaggi comunicativi e promozionali per portare il brand Italia e l'Italia ad un livello di accoglienza sempre più performante. È fondamentale applicare una strategia lineare e armonizzata all'ospitalità".
Un’ulteriore tappa sarà coinvolgere sempre di più le imprese, anche le più piccole. "Quando si parla di Sistema Italia si parla di un sistema che è ancora incompleto e che bisogna implementare e integrare, coinvolgendo sempre di più per invitare soggetti e operatori del comparto a entrare realmente a farne parte".
Tanti i nodi da sciogliere: "Mi preoccupano il tessuto imprenditoriale in primis, ma anche il futuro dei lavoratori del settore e degli operatori e la qualità delle performance e dell'offerta turistica. Mi preoccupano le imprese che sono state ferite da due anni di pandemia, così come la necessità di fare davvero rete e di allineare il settore a nuovi trend di mercato senza lasciare indietro nessuno e senza permettere che competitor internazionali ci superino in offerta turistica".
Seguire i competitor
Per migliorare sul fronte della competitività, è necessario “non solo esportare l'Italia e farla conoscere meglio, ma anche non arroccarsi dietro la straordinarietà delle meraviglie che le appartengono. E’ fondamentale anche emulare i competitor in capacità di programmazione, di commercializzazione del brand, di promozione dell'offerta".
Tra i Paesi da cui prendere spunti la Spagna, che è il nostro principale competitor ed è partita in vantaggio: "Quando in Italia non ci si era strutturati ancora con un ministero dedicato al settore, la Spagna operava già con una programmazione e con istituzioni che si muovevano all'unisono. Anche la Croazia ha saputo crescere in tempi rapidi creando un sistema di promozione efficiente e di raccolta dati aggiornato in tempo reale".