Ben venga la Digital Innovation, ma senza infrastrutture l’Italia resta al palo. Per Ivana Jelinic, amministratore delegato Enit (nella foto al centro, ripresa insieme a Gloria Armiri, group exhibition manager Tourism & Hospitality Division di IEG, a sinistra; e Maria Elena Rossi, direttrice Marketing e Promozione Global di Enit, a destra) il 2023 dovrà colmare quanto prima i problemi di connessione che affliggono ancora ampie fette del territorio italiano: “Solo in questo modo sarà possibile uno sviluppo tecnologico delle Pmi turistiche senza sperequazioni - ha dichiarato all’evento “Tourism4.0” a Milano - avvalendosi inoltre di quella creatività umana non sostituibile dall’Intelligenza Artificiale. Tutti ne parlano oggi, ma pochi sanno esattamente cosa sia e, ancor meno, valutano i rischi sociali connessi al digital gap: possiamo e dobbiamo pensare il futuro aprendoci all’innovazione, consci però che i sogni si schiantano velocemente se continuiamo a vivere in un Paese retrogrado per qualità degli impianti e conoscenze digitali”.
Conoscenze da recuperare
Urge una visione più complessa e articolata del turismo 4.0, ha aggiunto Jelenic, tenendo presente che sarà d’aiuto solo per campi specifici del settore, mentre altri continueranno a recuperare e riqualificare antiche conoscenze, proprio come avvenuto per la tradizione enogastronomica o la cucina italiana dopo Expo2015, o ancora con la riscoperta delle esperienze di prossimità dopo il Covid19.
Alberto Caspani