Dal 1 aprile Firenze avrà la tassa di soggiorno più cara d’Italia. Palazzo Vecchio ha deciso di sfruttare l’emendamento della Manovra che dà ai Comuni la possibilità di applicare rialzi in base ai dati Istat delle presenze turistiche.
A denunciarlo in una nota congiunta riportata da lanazione.it sono Assohotel, Federalberghi Firenze e Confindustria Firenze. “Le nuove tariffe, annunciate dal Comune durante gli incontri con le categorie economiche prevedono 3,50 euro per gli alberghi a 1 stella, 4,50 per i 2 stelle, 6 euro per i 3 stelle, 7 per i 4 stelle e 8 euro per i 5 stelle. Per l'extra alberghiero 5,50 euro tranne che per le residenze d'epoca a 7 euro". In questo modo, sottolineano, “Firenze sarà la città con l’imposta di soggiorno più alta d’Italia e tra le più care d’Europa”.
Le critiche del turismo
Gli albergatori criticano anche le tempistiche degli aumenti: "Firenze è la sola pronta a vararli da subito, per recuperare circa 20/25 milioni necessari per la copertura del bilancio 2023. Peraltro, l'applicazione delle nuove tariffe dovrebbe scattare dal 1 aprile, mettendo a rischio il sistema delle prenotazioni”.
Ma se per le associazioni i rialzi sono “inaccettabili”, il Comune ribadisce la propria posizione: “Non riteniamo giusto - dicono la vicesindaca Alessia Bettini e l’assessore al bilancio Giovanni Bettarini - che solo i fiorentini vadano a sostenere lo sforzo che fa una città come la nostra, che ospita turisti in numero di oltre 20 volte maggiore quello degli abitanti e per questo abbiamo valutato l’incremento dell’imposta di soggiorno, che come ricordiamo è a totale carico dei turisti".