I conti si faranno solo a fine stagione, ma una cosa è certa: i turisti dalla Germania stanno scegliendo meno le destinazioni italiane. Meno dello scorso anno e meno di quanto gli operatori avevano preventivato.
Tra recessione interna, maltempo prolungato e discutibili campagne pubblicitarie - vedi quella della multinazionale tedesca E.On che nelle scorse settimane aveva ritratto una barca sospesa sul Lago di Garda per sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze della siccità -, il mercato punto di riferimento del nostro incoming sta perdendo terreno.
“Nonostante la vicinanza, tutte le località della nostra Regione - sottolinea il presidente di Federalberghi Veneto, Massimiliano Schiavon - stanno facendo i conti con la flessione dei turisti tedeschi e di una riduzione del suo raggio d’azione. Forse non è un segnale di crisi, ma piuttosto di un ritorno alla normalità dopo stagioni in cui la voglia di viaggiare è stata più forte di qualsiasi considerazione di prezzi e disponibilità”.
“Anche da noi - indica il presidente di Federalberghi Liguria, Aldo Werdin - assistiamo a una flessione dei turisti tedeschi che, nei momenti di incertezza economica, rinunciano subito alle vacanze all’estero. È una tendenza che riguarda anche gli alberghi quattro e cinque stelle e non solo quelli di fascia inferiore. Solo nella mia struttura, a giugno dello scorso anno gli ospiti dalla Germania rappresentavano il 5% delle presenze, oggi questa quota è scesa al 2%”.
Una cattiva pubblicità
Che la cattiva pubblicità abbia pesato di più rispetto alla congiuntura economica lo pensa invece il presidente di Federalberghi Lombardia, Fabio Primerano: “Più che l’inflazione, temo che sul mercato tedesco abbiano influito di più il maltempo delle scorse settimane e soprattutto la pubblicità della barca sospesa, che ha finito con lo screditare una località molto gettonata tra i turisti tedeschi. È stata una pubblicità che, a mio avviso, ha creato allarmismo tra viaggiatori da sempre molto sensibili rispetto a queste tematiche. Detto questo, se guardiamo ai mercati di Germania, Austria e Svizzera nel loro complesso, e non agli arrivi dai singoli Paesi, vediamo che quest’aerea sta comunque confermando i numeri pre-pandemici”.
Ritiene che il fenomeno sia finora circoscritto Marina Lalli, presidente di Federturismo: “I tedeschi da sempre molto affezionati alla Riviera Romagnola sono stati molto influenzati dalle immagini dell’alluvione e, anche se quella parte d’Italia è stata veloce a rialzare la testa, quel tipo di pubblicità ha portato a diverse cancellazioni. Bisognerà, tuttavia, aspettare la fine della stagione per valutare se, a lungo andare, il problema economico interno che sta attraverso la Germania condizionerà davvero e in quale misura gli arrivi da quel Paese”.
Che sulle rotte Italia-Germania l'offerta di posti sia ancora inferiore ai livelli del 2019 lo evidenzia invece il chief aviation officer di Adr, Ivan Bassato: “I principali scali della Germania non hanno ancora ripreso il 100% della capacità pre-pandemica. Permane ancora qualche limitazione decisa dagli stessi aeroporti e anche il gruppo Lufthansa ha pianificato una summer un po’ al di sotto dei livelli del 2019 per garantire qualità e regolarità nelle operazioni”.