Nell’estate del caro prezzi, un ruolo di un certo rilievo sul totale del conto per il pernottamento lo ricopre la tassa di soggiorno, imposta sulla quale i comuni italiani puntano molto per cercare di far quadrare i bilanci.
A vincere il non molto ambito titolo di città con la tariffa più alta per la tassa di soggiorno è Firenze. Lo dice un’analisi del Centro Studi Enti Locali realizzata per Adnkronos, che ha cercato di mettere ordine fra le tariffe applicate nei diversi comuni d’Italia.
Il risultato è un mare magnum di cifre, diverse fra hotel, b&b, case vacanza, diverse per numero di stelle, diverse per località e, infine, in almeno due casi, diverse perché applicate non sulla base della categoria, ma sui prezzi a camera.
Il sistema a stelle
Le tariffe richieste ai turisti che optino per una camera in un albergo a una stella nelle principali città italiane spaziano dai 50 centesimi di Palermo, Perugia e Potenza ai 3,50 euro di Firenze. Negli hotel due stelle, la forbice va da 1 euro di Palermo, Perugia, Potenza, Ancona e Cagliari, a 4,50 euro di Firenze.
Per i 3 stelle, la media è di 2,60 euro a notte. Al di sotto Cagliari, Genova, Palermo, Perugia e Potenza, che hanno deliberato un importo pari a 1,5 euro. Firenze resta la più cara, con 6 euro a notte. Passando ai quattro stelle, non cambiano i nomi delle città più 'esose': in vetta Firenze che chiede 7 euro contro i 3,4 di media nazionale; le meno care a 2 euro sono Ancona, Cagliari, Palermo, Perugia e Potenza.
Per i 5 stelle Firenze chiede 8 euro a notte mentre le meno care sono Ancona e Cagliari con 2 euro.
Il caso Aosta e Bologna
In questo caso, il tariffario non è basato sulla categoria di hotel, ma sul costo delle camere. Nel caso di Aosta si parla di 20 centesimi per prezzo medio per notte fino a 20 euro; 50 centesimi per prezzo medio per notte da 20,01 a 40 euro; 80 centesimi per prezzo medio per notte da 40,01 a 70 euro, un euro per prezzo medio per notte che vada da 70,01 a cento; 1,60 per camere i cui prezzi medi siano ricompresi nel range 100,01-150 euro; due per prezzo medio per notte da 150,01 a 200 euro e, infine, 3 euro per prezzo medio per notte superiore a 200 euro.
Nel caso del capoluogo emiliano, i distinguo sono invece soltanto tre: imposta di soggiorno pari a 3 euro se il costo della camera è inferiore a 71 euro; 4 euro per costo camera compreso tra 71 e 120,99 euro e 5 euro per stanze che costino più di 121 euro a notte.
Bed & breakfast
La tariffa media dell’imposta di soggiorno applicata nei bed and breakfast delle principali città del paese è di circa 2,3 euro. Ancona, Perugia e Potenza chiedono 0,50 centesimi a notte, mentre al vertice dalla piramide è sempre Firenze, con 5,5 euro a notte a persona.
Case vacanza
In questo caso, la città più competitiva è Aosta, con 20 centesimi a persona a notte, mentre la più cara resta Firenze, con 5,5 euro.
Ad oggi, sono 17 su venti le città capoluogo italiane che applicano questo tributo. Le tre che mancano all’appello sono L’Aquila, Campobasso e Bari, ma quest’ultima l’ha recentemente istituita e a breve adotterà le tariffe.