Non è solo una questione di concorrenza con il ricettivo tradizionale o di code ai musei. L'esplosione del fenomeno degli affitti brevi, che nell'ultimo decennio ha cambiato il volto di molte mete turistiche, va visto anche nell'ottica delle infrastrutture. Questo l'aspetto 'urbanistico' dell'overtourism messo in luce dall'architetto Massimiliamo Fuksas durante un intervento nel corso de 'L'aria che tira' su La7.
Intervendo sul tema del fenomeno Airbnb (venuto alla ribalta dopo le polemiche in diverse città italiane e la decisione di New York di dare una stretta sugli affitti brevi colpendo anche le piattaforme di prenotazione) Fuksas ha richiamato l'attenzione sul dimensionamento dei servizi delle città a fronte di un massiccio afflusso di persone.
Le infrastrutture
I turisti, afferma l'architetto, "nel periodo di luglio sia a Firenze, che ho visitato, che a Parigi che a Roma erano centinaia di migliaia in più".
E aggiunge: "Ogni turista cerca di spendere poco e usare i servizi di una città". Questi ultimi però "sono enormi e costano tantissimo: vanno dalle fognature alla rete elettrica". E non sempre le città, per quanto grandi, sono in grado di offrire servizi dimensionati per una molte tale di persone. "Bisogna infrastrutturare una città per renderla disponibile a un assalto di questo genere", precisa Fuksas. Operazione che ovviamente avrebbe dei costi non indifferenti.