Bella e desiderata, con la dote più ricca del mondo, ma non seduce come potrebbe.
L'Italia vista da Josep Ejarque nel corso dell'ultima puntata di Report su Rai2, dedicata proprio al turismo, fa i conti con un'arma a doppio taglio: un patrimonio turistico globale dalle potenzialità formidabili, ma che non viene sfruttato.
"Il turismo gastronomico o il turismo enologico, il turismo di attività, il turismo di scoperta, il turismo rurale eccetera eccetera - dice Ejarque durante il servizio denominato 'Belli da morire' -. Ne abbiamo tanti, c'è turismo per tutti i gusti, per qualsiasi domanda".
Il consulente strategie turistiche punta il dito contro le pecche che istituzioni e amministrazioni poco lungimiranti stanno minando il successo turistico della Penisola sullo scenario internazionale. E, ancor peggio, senza riuscire a produrre ricchezza economica e posti di lavoro.
La promozione all'estero, ancora una volta, entra nell'occhio del ciclone. Negligenza e disimpegno, svogliatezza nel cercare di imitare i modelli esteri vincenti, in primis quello francese. Sono gli elementi centrali dell'indagine condotta dal team di Milena Gabanelli: "Noi vediamo la differenza tra S. Paul de Vence e i borghi della Lunigiana altrettanto belli, ma desolati. Dove abbiamo sbagliato?" chiede la giornalista a Ejarque, che replica: "La prima ha saputo creare attività, ha saputo creare fascino e vende il fascino. Non si 'vendono' le pietre di Saint Paul de Vence, ma si vende il fatto che è un luogo dove sono passati gli artisti più importanti del ventunesimo secolo".