Cifre record quelle di Expo 2015. Sono già 141, infatti, i Paesi che hanno firmato la partecipazione all’evento: “Siamo andati oltre ogni aspettativa - dice Giuseppe Sala, commissario unico delegato del Governo per Expo Milano 2015 -. Ai 139 Paesi che avevano già aderito, si sono aggiunti nelle ultime ore Polonia e Bosnia, e poi abbiamo sempre la promessa degli Stati Uniti e dell’Irlanda”, si legge su Corriere.it.
Altro dato record i padiglioni, che saranno 60 (un numero superiore anche all’edizione 2010 di Shanghai, che si era fermata a 42). E, allo stesso tempo, fioccano le domande di lavoro: sul sito, alla sezione ‘Lavora con noi’, sono già arrivate 100mila candidature da diverse regioni italiane.
L’evento, inoltre, sta disegnando una nuova geografia socio-politica del mondo. “Avremo più padiglioni di Stati asiatici a Milano che non a Shanghai – spiega infatti Sala -, segno evidente del fatto che molti di loro sono cresciuti in questi cinque anni”. E ci sono anche alcune presenze africane come l’Angola, ad esempio, che “ha chiesto uno spazio proprio ed è chiaramente una nazione che sta molto correndo”. Tra quelli che hanno prenotato le metrature più ampie i Paesi del Golfo.
Intanto Milano si sta preparando ad accogliere l’evento, lavorando in due direzioni, come spiega Sala: “Una è quella dell’offerta culturale, di eventi e di divertimento. In questo senso Milano non può prescindere da moda e design che, sarà anche scontato, ma rappresentano un valore assoluto nell’offerta della nostra città a livello internazionale”. E l’altra? “Il tema della mobilità. Molto positivo il rafforzamento della mobilità leggera e sostenibile che si sta facendo, soprattutto con il bike sharing, le auto elettriche e le piste ciclabili che realizzeremo entro il 2015. Ma anche il trasporto pubblico tradizionale sarà chiamato ad una grande prova e siamo certi che gli amministratori si dimostreranno all’altezza del compito”.