Guide turistiche,
preoccupazione
da ANGT

Anche ANGT, l’associazione nazionale Guide turistiche, esprime perplessità e preoccupazione per il bando di abilitazione alla professione che si è chiuso il 27 febbraio scorso con 27mila candidature.

Secondo l’associazione, infatti, l’esame che i candidati sosterranno andrà ad abilitare “soggetti che non saranno in grado di svolgere la professione in un momento in cui la richiesta di guide qualificate e preparate è molto alta”.

Tre i temi caldi, secondo ANGT: una minore preparazione specifica sui territori dove le guide opereranno, la richiesta, come titolo di studio, del solo diploma superiore invece della laurea triennale e la richiesta, come livello di inglese, del solo B2. “Per chiunque abbia dimestichezza con le lingue è palese come questo livello non sia sufficiente per interloquire con un pubblico madre lingua, soprattutto per quanto riguarda materie come quelle essenziali per svolgere la professione di guida turistica” spiega Anna Bigai, presidente ANGT.

Da qui la preoccupazione che, oltre ad abilitare soggetti meno preparati, l’esame creerà una dequalificazione definitiva della figura della guida turistica agli occhi degli utenti e anche a livello professionale internazionale, con emissione nel mercato di figure fragili e impreparate, quando le guide abilitate in Italia risultavano essere le migliori d'Europa, proprio perché specializzate per territorio e in possesso di quelle competenze multidisciplinari certificate fondamentali alla professione, sia per i suoi risvolti socio-educativi che per la sua funzione di valorizzazione e promozione degli ambiti di esercizio.

Inoltre, l’alto numero di candidature creerà, secondo ANGT, un’inflazione sul mercato preoccupante, soprattutto a spese dei neo abilitati che nella migliore delle ipotesi saranno assorbiti dalle grandi piattaforme on-line come lavoratori sottopagati.

Ti è piaciuta questa notizia?

Condividi questo articolo