Italo e i treni delle scienziate, fra 8 marzo e discipline STEM

In vista dell’8 marzo, Italo inizia una campagna, che terminerà nel 2026, per celebrare le donne italiane che hanno lasciato un segno nella storia. I suoi treni saranno, quindi, dedicati ognuno a una diversa scienziata italiana del passato.

Si comincia con Laura Bassi Veratti (Bologna, 1711 – 1778), la prima professoressa universitaria e la prima donna europea ad ottenere un insegnamento universitario in Fisica (presso l’Università di Bologna). Nel corso dell’anno saranno selezionate altre eccellenze italiane al femminile a cui intitolare ulteriori treni: attraverso un contest lanciato tra i dipendenti, la community Italo selezionerà le figure che daranno un nome ai convogli della società.

La rosa delle grandi personalità che Italo sottoporrà ai dipendenti include Cristina Roccati (fisica e poetessa italiana laureata a Bologna nel 1751; il suo rappresentò il terzo titolo accademico rilasciato in Italia a un donna), Giuseppina Aliverti (geofisica italiana laureata nel 1919 a Torino, Direttrice dell’Osservatorio geofisico di Pavia e tra le altre socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei) o Cesarina Monti (biologa, fisiologa, limnologa e zoologa; nel 1907 è stata la prima donna ad ottenere una cattedra universitaria nel Regno d’Italia).

La campagna di informazione e sensibilizzazione si protrarrà durante l’anno: Italo sta avviando sinergie con le principali università italiane per supportare il percorso di studi delle studentesse STEM, oltre a collaborare al progetto “Donne nello STEM” lanciato da Fabiana Giacomotti, storica del costume e giornalista, che mensilmente dedicherà la sua rubrica su Italo Magazine alle figure di queste donne italiane che hanno contribuito alla ricerca e allo sviluppo scientifico-tecnologico.

Il progetto si concluderà l'11 febbraio 2026, in concomitanza con la Giornata Mondiale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza.

“Siamo un’azienda che pone da sempre le persone al centro della propria strategia – dice l’amministratore delegato di Italo, Gianbattista La Rocca -. Crediamo che ogni ruolo si adatti alle competenze delle persone, alle proprie skills ed al percorso di studi che si è fatto. Non esiste un mestiere maschile o uno femminile. Vogliamo trasmettere questa cultura a tutta la nostra comunità, intitolando i nostri treni a donne italiane che hanno fatto la storia e che ancora oggi non sono note a tutti”.

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