Previsioni in leggera flessione per il turismo di Natale in Italia. Secondo l’indagine del Centro Studi turistici per Assoturismo Confesercenti nelle strutture ricettive italiane sono attese circa 16,3 milioni di presenze, un risultato in flessione del -1,5% rispetto allo scorso anno anche per una riduzione dei visitatori stranieri. Due turisti su tre sceglieranno una città d’arte o una località montana, in crescita, anche grazie al meteo favorevole, per le piste da sci.
“Il turismo italiano si appresta a vivere per le feste una buona stagione turistica, anche se registra una lieve frenata dopo le performance più che positive degli ultimi anni - commenta Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti -. Gli italiani continuano a misurarsi con un livello di prezzi elevato, e spostano sempre più spesso le vacanze fuori dai periodi tradizionali per risparmiare un po’. Pesa però anche la frenata del turismo straniero, la cui crescita aveva finora compensato l’erosione della domanda italiana: il comparto inizia a risentire delle turbolenze internazionali, si allargano i conflitti, aumentano le tensioni geopolitiche e peggiora l’economia di alcuni paesi dell’area euro. Il timore degli imprenditori della filiera del turismo è che il perdurare delle difficoltà si ripercuotano anche sugli arrivi della prima parte del 2025. Bisogna lavorare per invertire la tendenza, anche con l’occasione del Giubileo, il cui impatto positivo ancora non si avverte, e che invece non deve essere un volano solo per Roma e Lazio, ma per tutto il Paese”.
I dati
Il quadro che emerge è improntato alla prudenza. La flessione è attesa sia per il movimento dei turisti italiani (-1,9%) sia per i flussi provenienti dall’estero (-1%), ed è percepita sia dalle imprese alberghiere (-1,3%) che soprattutto da quelle dell’extralberghiero (-2,1%). Le aspettative sono leggermente peggiori per le regioni del Centro (-2%) e del Sud-Isole (-1,9%) rispetto a Nord Est (-1,4%) e Nord Ovest (-1,1%).
A causare questa flessione, sicuramente il confronto con un anno record come il 2023, in cui si totalizzarono 16,5 milioni di presenze per Natale. Ma anche le incertezze della domanda italiana – che continua a misurarsi con un livello dei prezzi ancora elevato – e ora anche internazionale, con le tensioni geopolitiche ed il peggioramento dell’economia di alcuni paesi dell’area euro.
I mercati e le mete
La montagna e le città d’arte intercetteranno la quota maggiore del movimento di visitatori. In particolare, per le località sciistiche il trend atteso è di un leggero incremento delle presenze del +0,3%. La quota di mercato della domanda estera è del 47,4%. Tra le principali nazionalità straniere si segnala Germania, Svizzera, Scandinavia, Regno Unito, Francia e Paesi Bassi. Anche città, centri d’arte e borghi intercetteranno una quota rilevante di turisti, soprattutto stranieri, anche se il trend stimato è -0,9%. Le nazionalità prevalenti saranno tedeschi, statunitensi, francesi, spagnoli, britannici, svizzeri, brasiliani, canadesi.
La composizione del mercato sarà per il 57% di italiani – 9,3 milioni di presenze - e per il restante 43% di turisti stranieri (7 milioni). Il panorama internazionale atteso per le festività di fine anno registra una crescita negli arrivi soprattutto da Stati Uniti, Svizzera, Polonia, Paesi Scandinavi e Corea del Sud. In leggera flessione, invece, i flussi provenienti da alcuni mercati europei: rallentano Germania, Regno Unito, Belgio, Ungheria con una riduzione più marcata per l’Austria. Stabili, invece, Spagna, Australia, Paesi Bassi, Canada, Brasile, Francia. In diminuzione, guardando all’extra Ue, anche le prenotazioni da Giappone, Cina, India, Russia.