Ncc, il Tar blocca il decreto del Ministero dei Trasporti: continua il vuoto normativo

Le norme “limiterebbero indebitamente” il lavoro degli Ncc. Questa la motivazione che ha portato il Tar del Lazio alla sospensione cautelare del secondo dei tre decreti del Ministero dei Trasporti su taxi e noleggi con conducente. Stop, dunque, alle modalità digitali di iscrizione al Foglio di servizio elettronico, all’obbligo di ritorno in rimessa tra una corsa e l’altra e al divieto di contratti con le agenzie di viaggi e Uber per tutti gli operatori Ncc.

Un altro colpo per il ministro dei Trasporti Matteo Salvini, dopo la sospensione di dicembre della norma dei 20 minuti di attesa tra un servizio e l’altro. La sospensione cautelare varrà fino al prossimo 4 giugno, poi il Tar - come spiega Il Messaggero - valuterà un eventuale annullamento.

Nel frattempo, però, i taxisti stanno insorgendo, avendo loro spinto soprattutto per l’attuazione della norma dei 20 minuti e i loro sindacati annunciano un ricorso contro l’ordinanza del Tar.

Dal canto suo il Mit, in una nota, si dice sicuro di poter spiegare le proprie ragioni ai giudici,

con l’obiettivo che rimane quello di “combattere l’abusivismo di settore”. Oggi è un programma un incontro tra i tecnici del ministero e le associazioni degli Ncc ma nel frattempo il Mit assicura che il processo di attuazione dei tre decreti non cambia. Insomma, per ora la questione rimane sospesa in un limbo, tra il vecchio vuoto normativo e le nuove norme che rimangono bloccate.

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