Overtourism:
troppo serio
per nominarlo
a sproposito

Ci sono parole che, a forza di venire ripetute, rischiano di perdere il loro significato e diventare solo un suono senza senso. È il caso, ad esempio, di ‘resilienza’, termine ben preciso che ha finito tuttavia per trasformarsi in un luogo comune pronunciato spesso senza curarsi del suo vero significato.

Sta accadendo qualcosa del genere con il termine ‘overtourism’, parola che definisce un fenomeno ben preciso ma che nel corso dell’ultima estate è stata chiamata in causa (troppo) spesso fuori luogo. E il problema è che se tutto diventa ‘overtourism’, alla fine niente lo è davvero.

La parola ‘overtourism’ non indica semplicemente una grande massa di turisti. La coda in statale tornando la domenica sera dalla montagna o dal mare, per quanto fastidiosa, non è ascrivibile a questo fenomeno. I movimenti turistici sono soggetti a picchi in tutti i mercati del mondo: per alcuni Paesi avviene a Ferragosto, per altri durante il Bank Holiday e via dicendo, sulla base delle festività nazionali.

Ma questo non ha nulla a che fare con l’overtourism. Termine che invece si riferisce a quel fenomeno in base al quale il turismo va a trasformare profondamente il tessuto ambientale e sociale delle destinazioni.

Gli effetti sulle destinazioni

Abbandono dei centri storici da parte degli abitanti, rischi ambientali per le oasi naturali, infrastrutture insufficienti nella maggior parte dell’anno: questi sono tutti effetti dell’overtourism. E sono percepibili dalla popolazione non solo in alcune settimane, ma durante buona parte dei 12 mesi.

Si tratta di un fenomeno complesso che coinvolge la società anche a diversi livelli e che non ha niente a che fare con l’impennata dei prezzi nelle due settimane centrali di agosto.

Purtroppo il termine, che fino allo scorso decennio era appannaggio degli addetti ai lavori, ormai è diventato noto anche al grande pubblico. E rischia di essere usato anche a sproposito. Per assurdo, tutto questo finisce per depotenziare un concetto al quale si dovrebbe prestare invece la massima attenzione. Ma nei giusti contesti.

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