Nonostante la prospettiva di un’estate rovente, a Roma si prevede un’invasione di americani. I turisti d’oltreoceano si apprestano ad affollare le vie della Capitale nei mesi più caldi della stagione estiva, un fenomeno in controtendenza rispetto agli anni passati e che porterà il pienone nelle strutture ricettive romane in un periodo solitamente considerato di bassa. “A luglio gli hotel vanno verso un tasso di riempimento molto alto, attorno all’80-90%”, racconta a Il Messaggero Roberto Necci, presidente del Centro Studi Federalberghi Roma, precisando che “anche agosto, un tempo molto tranquillo, va nella stessa direzione. Impensabile nei decenni scorsi”.
Un’alta stagione arrivata con qualche mese di ritardo per la Città Eterna - che quest’anno, dopo Pasqua, ha registrato un aprile sottotono - e che sta costringendo gli albergatori a rivedere i piani e a organizzare diversamente i turni del personale. I mesi di luglio e agosto sono infatti solitamente destinati allo smaltimento delle ferie visto il calo dei flussi.