Fabio Lazzerini non si immaginava certo un percorso a ostacoli. Quando il manager valtellinese ha accettato di sedersi sulla poltrona di ceo della nuova Alitalia (Ita, scusate) la situazione sembrava abbastanza chiara e per alcuni la strada era già spianata verso un passaggio soft di aerei, dipendenti e strutture.
Poi come sanno ormai tutti la vicenda ha preso mille sfumature diverse tra burocrazia e stop della Commissione Europea. Proprio ieri Lazzerini in un’audizione alla Camera è stato molto diretto spiegando che: “Bisogna partire a luglio per intercettare la ripresa estiva”.
La sua posizione non è facile perché i giorni passano senza alcuna decisione e mentre gli altri vettori si attrezzano e riprogrammano il network, Ita resta nel congelatore. Il rischio di mettere in pista voli e macchine a mercato già bene avviato appare più che mai concreto.
In mezzo a tutto questo Lazzerini e il presidente Francesco Caio continuano a inviare a Bruxelles revisioni dei piani e tanti scenari diversi.
Ora, deciso che la compagnia aerea resterà in piedi serve una presa di posizione del Governo Draghi chiara e netta, altrimenti sarà inutile riavviare il vettore a stagione inoltrata.