Ha dovuto sopportare costantemente le domande dei giornalisti che per anni gli hanno chiesto se Lufthansa era interessata a comprare Alitalia, negando ogni volta qualsiasi tipo di interesse pur lasciando aperta la porta ad eventuali collaborazioni commerciali. Del resto il massimo interesse del colosso tedesco per il nostro mercato non è un mistero e i numeri lo dimostrano. Ora il vento è cambiato e il ceo Carsten Spohr ha cambiato completamente opinione sull’operazione, chiarendo che Ita Airways non è Alitalia (come voleva la Commissione Ue) e la situazione è del tutto differente.
Ora il top manager tedesco si trova a ricoprire il ruolo di ago della bilancia dell’operazione congiunta con il gruppo Msc, che ha da sempre incontrato i favori del Governo, anche se adesso gli viene chiesto uno sforzo in più rispetto alla proposta iniziare: aumentare la propria quota nell’investimento per potere avere un ruolo operativo più solido nella futura gestione con l’inserimento nelle alte sfere di due top manager di fiducia (si mormora con gli incarichi di ceo e chief financial officer).
Esattamente il contrario di quanto avrebbe voluto fare con Alitalia, ma almeno si eviterebbe il rischio che sull’altro fronte (Air France-Klm, Delta e Certares) arrivi una zampata in grado di portare alla concorrenza una pedina importante per lo sviluppo in Europa.
Ma se Carsten Spohr ha cambiato orizzonti, qualche ritrosia sembra invece arrivare dagli azionisti del Gruppo Lufthansa, che sembrano avere dimostrato il loro malumore. Tanto che il ceo avrebbe dovuto provvedere- a un incontro a porte chiuse per fare chiarezza. Sembra che il manager non si sia scomposto più di tanto, spiegando semplicemente che Alitalia e Ita Airways non sono la stessa cosa e chiedendo carta bianca.