Esplode, in Cina, la voglia di viaggiare, e con essa il volume del credito al consumo della seconda economia del pianeta. A indebitarsi maggiorente è la classe media, che sogna una vacanza in Europa ma, non avendo i soldi per esaudire il proprio desiderio, si indebita. Il risultato è che il volume al credito al consumo nel Paese, negli ultimi due anni, è aumentato di oltre 35 volte, come riporta ilsole24ore.com.
Una montagna di prestiti che, secondo l’analisi di China Securization Analytics, lo scorso anno ha raggiunto la cifra monster di 489,4 miliardi di yuan, pari a 75,3 miliardi di dollari rispetto ai 98,9 miliardi di yuan del 2016.
La Grande Muraglia dei debiti
Il debito pubblico cinese ammonta, ormai, a oltre 4.600 miliardi di dollari. Una cifra che va moltiplicata per 2,5 se si considerano anche i debiti dei veicoli finanziari delle municipalità locali e che arriva dunque a superare gli 11.500 miliardi di dollari Usa: una Grande Muraglia di debiti che sta allarmando il governatore della banca centrale Zhou Xiaochuan, il quale ha avvertito su un possibile sell-off degli asset cinesi creato da un aumento esponenziale del debito: in altre parole, quello che i mercati chiamano “Minsky Moment”.