Si viaggia sempre di più. Il trend è in aumento in tutto il mondo e sta riempiendo gli aerei e gli scali dei quattro angoli del globo. Ma c’è una sfida che le istituzioni devono ancora affrontare: quella burocratica.
A questo proposito è intervenuto Dimitris Avramopoulos, commissario europeo per le migrazioni, gli affari interni e la cittadinanza, con una riflessione ripresa da lastampa.it. “In quest’epoca di mobilità globale intendiamo agevolare coloro che si recano nell’Ue per turismo, affari o motivi familiari”, afferma Avramopoulos.
La proposta è di consentire di chiedere i visti per l’Ue con maggiore anticipo e di consentire ai viaggiatori di presentare e firmare la domanda per via elettronica. Inoltre, viene chiesta una riduzione dei tempi per le decisioni riguardanti il rilascio.
Il visto per ingressi multipli
Non solo: l’idea del commissario europeo è anche quella di introdurre un ‘visto per ingressi multipli’, un documento di durata da uno a 5 anni che consentirebbe a chi viaggia frequentemente di entrare in Europa più volte nell’arco di telo di validità.
Ma il problema, ovviamente, non è solo quello di rendere più facile l’ingresso, ma anche di controllare gli accessi in modo più rapido ed efficiente. Un compito, quest’ultimo, che comporta un perfezionamento della banca dati usata dai funzionari consolari.
L’aumento del costo
Tutto questo, però, ha un costo. Che potrebbe essere coperto, propone il commissario europeo, con un incremento dei diritti di visto, che da 60 passerebbero a 80 euro. Un’operazione che, secondo i calcoli, metterebbe a disposizione degli Stati membri dell’Ue 205 milioni di euro in più da destinare all’assistenza consolare.