A confermarlo è stata la Corte Suprema: dopo infinite polemiche, il travel ban di Trump è stato dichiarato valido. I giudici hanno respinto con 5 voti contro 4 la tesi secondo la quale il provvedimento-simbolo della politica presidenziale - che blocca gli ingressi da alcuni Paesi prevalentemente musulmani - non sarebbe altro che una discriminazione religiosa che viola la Costituzione americana.
Il giudice John Roberts ha annunciato che, all’opposto, le restrizioni volute da Trump in tema di immigrazione ricadono "esattamente" nella sua autorità. A suo parere, infatti, l'ordine relativo a quello che è stato anche chiamato muslim ban si fonda "espressamente su fini legittimi: prevenire l'ingresso di cittadini che non possono essere controllati adeguatamente inducendo altri Paesi a migliorare le loro pratiche. Il testo non dice nulla sulla religione".
Molto significativo il commento del presidente su Twitter: un entusiastico ‘Wow’.