Una cauta apertura al lavoro autonomo e alla costituzione di imprese private anche nel settore turistico. Avrà un’eco immediata sull’inbound internazionale la riforma costituzionale di Cuba che dovrebbe essere approvata dall’Assemblea nazionale questo mese.
Riconoscimento del libero mercato
La riforma della costituzione del 1976 crea la posizione di Primo ministro al fianco del presidente, dividendo i ruoli di capo del governo e capo dello stato. Il Partito Comunista resterà l’unica forza politica del Paese ma, la nuova costituzione crea mggiori riconoscimenti del libero mercato e della proprietà privata; un’ulteriore spinta ai piccoli imprenditori che, già dal 2010, stanno operando a Cuba con nuove strutture ricettive e ristoranti.
I crocieristi salvano l'inbound
Dalle nuove aperture il governo cubano si attende anche un immediato riscontro sul fronte dell’immagine del Paese e, di conseguenza, anche sull’attrattività turistica di una destinazione che, negli ultimi mesi, sta registrando un progressivo calo di arrivi compensato solo dal forte aumento dei crocieristi.
Da gennaio a giugno i turisti internazionali sono infatti diminuiti di oltre 5 punti percentuali, scendendo a circa 2,5 milioni ma con 379mila crocieristi, in aumento del 45% rispetto all’analogo periodo del 2017.
Lo sviluppo alberghiero continua
Nonostante la battuta d’arresto dell’inbound, i progetti alberghieri non si fermano. Jose Reinaldo Daniel Alonso, responsabile dello sviluppo al Ministero del Turismo, ha infatti annunciato la costruzione all’Avana di sette strutture alberghiere, in concomitanza con i festeggiamenti del 500esimo anniversario della fondazione della capitale, nel 2019.
Il primo albergo sarà completato entro questa fine anno, un altro sarà edificato vicino al Museo della Rivoluzione e un terzo, di 42 piani, sarà il più alto all’Avana.
Tra i grandi gruppi alberghieri già presenti sull’isola Kempinski, che gestisce il Gran Hotel Manzana. A oggi la capitale dispone di oltre 12mila camere alberghiere.
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