È stato reso pubblico il nuovo aggiornamento del piano sulla possibile uscita del Regno Unito dalla Ue senza accordo e sulle conseguenze che questo potrebbe avere sull’economia italiana. Il documento, ordinato dal Governo ad una commissione che ne sta curando gli aggiornamenti a seconda degli ultimi accordi e delle direttive emanate dalla Ue, traccia le linee guida da seguire per i cittadini italiani e per le imprese che verranno coinvolte nella questione.
Per quanto riguarda il turismo, si è ancora fermi al documento stilato a marzo 2019 nel quale sono presi in esame i principali servizi dei quali i turisti possono avere necessità sia in entrata nell’Unione dal Regno Unito che viceversa.
Visti e carte d’identità
Nella sostanza, è stato raggiunto l’accordo per l’ingresso reciproco senza visto per un periodo di soggiorno inferiore ai tre mesi (90 giorni). Per quanto riguarda l’ingresso in Uk, dopo il 31 dicembre 2020 non saranno più valide le carte d’identità, e saranno accettati solo i passaporti.
Passeggeri aerei e diritti
Per quanto riguarda i diritti dei passeggeri aerei in caso di annullamenti/cancellazioni/ritardi la protezione Ue sarà attiva solo per voli di una compagnia Ue, mentre se il vettore è straniero (anche del Regno Unito) i diritti saranno assicurati solo sulle rotte Ue/Uk e non Uk/Ue.
Assistenza sanitaria
I cittadini Ue diretti nel Regno Unito dovranno stipulare un’assicurazione medica, perché in caso di no deal non sarà più possibile accedere all’assistenza sanitaria britannica con la tessera sanitaria europea. Questo trattamento è reciproco e vale anche per i sudditi di sua Maestà in viaggio nei paesi Ue.
Roaming telefonico
Le regole Ue che garantiscono l’assenza di tariffe roaming all’interno dell’Unione non saranno più valide in caso di no deal. Quindi i gestori telefonici potranno applicare sovrapprezzi sia agli utenti europei in viaggio nel Regno Unito sia ai turisti Uk in viaggio in Europa