Al giro di boa dei 50 anni di attività, Visit Britain rilancia sul turismo nonostante l’incertezza causata dalla Brexit. “Un settore, quello turistico, che produce il 9 per cento del Pil del Regno Unito e garantisce il 10 per cento di occupazione sul totale dei posti di lavoro”. A spiegarlo è Cristina Benabé (nella foto), regional manager Southern Europe di Visit Britain, intervenuta a Milano insieme alla press & pr manager per l’Italia Silvia Bocciarelli, che ha rassicurato gli oepratori italiani, sottolineando che “anche dopo il 31 ottobre i voli continueranno a essere operativi e i documenti richiesti non cambieranno, così come non sarà necessario un visto per le vacanze e i viaggi d’affari. L’ingresso con carta di identità sarà sicuramente valido fino al 2021”.
I prossimi traguardi
Un dato importante, considerato che più dei due terzi delle visite nel Regno Unito proviene dall’Europa, per un totale di circa 27 milioni ogni anno.
In particolare, la Bernabè sottolinea come entro il 2020, siano attesi circa 40 milioni di turisti, dei quali quasi 2 milioni provenienti proprio dall’Italia. Un mercato importante dunque, che continuerà a essere presidiato con azioni di promozione e formazione e con campagne ad hoc valide anche su tutto il mercato internazionale.
Continua 'I travel for'
L’ultima promozione in ordine di tempo, in atto per il secondo anno, si ispira a ‘I travel for’, un modo per evidenziare i punti di forza di una destinazione che va scoperta, fra cultura, racconti, story telling e mete meno conosciute. Tutti elementi in grado di creare vere e proprie esperienze rendendo un viaggio diverso dall’altro e contribuendo così a incrementare la percentuale di repeater che tornano a scegliere ogni anno la destinazione.