La lista dei viaggiatori italiani bloccati in Marocco si allunga vertiginosamente. L’ultimo appello è quello di Elio Sampietro, che ha contattato la redazione di TTG Italia per lanciare una richiesta di aiuto, finora inascoltata sia dalla Farnesina sia dalle autorità italiane competenti sul territorio.
Sampietro è un camperista bloccato con un’altra famiglia italiana in un campeggio a Marrakech (nella foto), il Ferdaous, dal quale può uscire solo con una navetta organizzata per consentire gli approvvigionamenti di generi alimentari e medicinali. “Ci troviamo in Marocco con il nostro camper da quattro mesi e mezzo per un tour che effettuiamo sempre da ormai una quindicina d’anni. Ma questa volta non riusciamo a rientrare in quanto non si sa se le autorità marocchine concederanno a Grandi Navi Veloci il permesso di caricarci da Tangeri alla volta dell’Italia”.
Le informazioni si susseguono frammentarie e contraddittorie. “Attualmente la Farnesina non risponde nemmeno più ai nostri appelli. Ho contattato a più riprese il console italiano a Marrakech, a Rabat, ad Agadir. Niente. L’unica persona disponibile si è dimostrato il vice console di Agadir, ma purtroppo ha addirittura meno informazioni di quante ne abbiamo raccolte noi”.
Dopo aver dovuto rinunciare al biglietto con data aperta acquistato per raggiungere Algeciras, Sampietro ha acquistato un nuovo biglietto con Gnv sulla rotta Tangeri- Genova, con partenza prevista prima il 6 e poi il 7 aprile. “Ma al momento, per Gnv come per Grimaldi – assicura Sampietro - nessuna garanzia di poter caricare anche i nostri mezzi oltre alle merci, malgrado le unità impiegate siano adibite anche al trasporto passeggeri”.
Sampietro sottolinea come al momento, grazie a una chat fra camperisti, abbia monitorato un centinaio di mezzi italiani bloccati nelle diverse città del Marocco e impossibilitati a rientrare in patria. “Nel campeggio di Marrakech nessuno ci avvicina perché siamo italiani. Un colossale errore, visto che siamo in Marocco da novembre, ben prima che la situazione precipitasse. E comunque, non vedo l’ora di rientrare in Italia, dove posso sottopormi a quarantena. Ma dove sarei vicino alla mia famiglia e comunque al mio sistema sanitario”.
E intanto, dalla Farnesina l’ennesimo, imbarazzante silenzio.
Isabella Cattoni