Riapre al turismo l’arcipelago brasiliano di Fernando de Noronha, che sceglie una strada del tutto alternativa per consentire l’accesso ai turisti. Al contrario di tutto il resto del mondo, che richiede test sierologici negativi o tamponi negativi, le autorità dello stato a chiedono test positivi.
Oltre al pagamento della tassa di conservazione ambientale i turisti dovranno infatti trasmettere entro 72 ore dalla partenza i risultati – positivi - di uno fra questi due test: un sierologico che dimostri la presenza di immunoglobuline G (IgG) effettuato non oltre 90 giorni prima dell’arrivo, oppure un test molecolare positivo ma effettuato oltre venti giorni prima.
In sostanza, l’arcipelago scommette sull’immunità che dovrebbe dare l’essere già stati esposti e guariti dal virus.
Si tratta solo della prima fase del graduale processo di riapertura dell’arcipelago nello stato di Pernambuco, che lascia aperte le spiagge solo a gruppi fino a dieci persone, autorizza ristoranti, bar e locali a lavorare al 50% della capienza, e dimezza i passeggeri sui trasporti pubblici. Le mascherine sono obbligatorie anche in pubblico e chiunque manifesti sintomi deve notificarlo alle autorità dell’arcipelago.