Dovrebbero vedersi di nuovo la prossima settimana i capi di Stato dei Paesi europei per cercare di arrivare a definire una mappa comune delle restrizioni, soprattutto agli spostamenti, per uscire dalla confusione che attualmente domina il Vecchio Continente.
Non solo e soltanto per quanto riguarda la questione dello sci: l’Unione europea è diventata una carta complessissima da interpretare in termini di aperture e chiusure, coprifuoco e attività ammesse o meno, tanto da scoraggiare qualsiasi movimento fra Paesi.
E tanto da bloccare qualunque attività turistica e da mettere in seria difficoltà anche gli spostamenti legati al business, azzoppati dalla scarsissima copertura di voli operati al momento.
“I leader hanno parlato delle festività natalizie nell'ultima videochiamata e ne discuteranno di nuovo.Questa settimana la Commissione Ue, a seguito del meeting dei leader, presenterà un orientamento per le settimane a venire” dice Margheritis Schinas, vicepresidente della Commissione Ue.
Ovviamente, ogni Stato è sovrano e le decisioni sono nelle mani dei diversi Paesi, ma “c'è una dimensione europea: un senso del dovere collettivo di non fare l'errore di disperdere i progressi raggiunti” dice Schinas.
In attesa, quindi, del prossimo Dpcm del Governo Conte, che da venerdì 4 dovrebbe fare luce sulle regole italiane in vista del Natale (anche se le ultime notizie parlano di 2 Dpcm, uno relativo al periodo pre natalizio e uno specifico dedicato alle feste), l’intero Continente tenterà di varare misure minime ma comuni per rendere un po’ meno babelica l’interpretazione delle regole dei vari Paesi.
Che vanno dalla scelta della Francia di riaprire gradualmente le diverse attività, ma soprattutto gli spostamenti fra regioni, a quella della Germania, esattamente opposta, di un ulteriore irrigidimento delle chiusure e dei blocchi ai movimenti dei cittadini.
Trovare una strada comune non sembra affatto facile.