Dopo nove mesi di chiusura totale dei confini, il Nepal riapre le porte al turismo internazionale. Diversamente dalla precedente decisione, in cui il Governo aveva permesso l’ingresso nel Paese solo a chi intendesse sfidare le vette himalayane, ora è consentito l’accesso previo ottenimento del visto turistico anche a chi desidera viaggiare per scoprire il Paese.
“Nulla sarà più come prima, questo è certo. Ma ora bisogna pensare alla crisi come ad un’opportunità per il turismo del futuro – segnala Paolo Nugari, console generale onorario del Nepal a Roma –. Il nostro primo impegno sarà quello di riguadagnare la fiducia del visitatore: safety, security and sanitation saranno le condizioni maggiormente richieste dal pubblico in un mondo di viaggiatori post-pandemico”. Non meno importante sarà l’impegno rivolto ad una economia del turismo più green, a un ambiente più pulito, sano e a uno sviluppo più sostenibile e solido ma occorre anche intraprendere la strada del digitale.
Continua Nugari: “Nel 2020 si sono celebrati anche i 100 anni della storia della montagna nepalese. Infatti, fu nel 1920 che il Dalai Lama concesse il permesso di attraversare il Tibet per accedere alla montagna all’allora viceré dell’impero anglo-indiano: fu l’inizio di una lunga storia segnata da imprese, successi, paure e tragedie dell’Everest”.
Il Nepal, quindi, prova a ripartire riaprendo i confini al turismo internazionale che è di fondamentale importanza per il Paese dei trekking e dell’avventura. Non a caso, Lonely Planet ha incluso nella top ten di luoghi più belli del pianeta il trekking del circuito dell’Annapurna, definendolo uno dei più incredibili al mondo. “Nonostante le restrizioni, le chiusure e le rinunce imposte nel 2020 – conclude Nugari - ora è il momento perfetto di iniziare a pianificare la prossima avventura, quando sarà nuovamente sicuro mettersi in cammino e magari, perché no, iniziando proprio dal classico trekking delle case da tè lungo il circuito dell’Annapurna, come suggerito da Lonely Planet”.