Dopo cinque settimane di lockdown, Israele ha cominciato ad allentare le misure restrittive.
Proprio da oggi non sono più in vigore la limitazione dei movimenti a un chilometro dall’abitazione e il divieto di trattenersi in case altrui. Riaperti, come riportato da La Repubblica, anche i servizi che prevedono ricezione di clienti individuali, mentre il grosso del commercio rimane ancora chiuso.
L’aeroporto Ben Gurion rimane tuttavia chiuso ancora per due settimane. Le misure in vigore da oggi sono il risultato del braccio di ferro tra il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Sicurezza e della Giustizia, Benny Gantz.
Netanyahu avrebbe voluto estendere ulteriormente le restrizioni per abbassare i contagi e al contempo dare una spinta alla campagna vaccinale degli ultracinquantenni.
E mentre la variante inglese, responsabile dell’80% circa dei contagi nel Paese, rende questa terza ondata difficile da contenere, segnali incoraggianti arrivano invece dall’andamento della campagna vaccinale. Dal 20 dicembre quasi 3 milioni e mezzo di persone sono state vaccinate con la prima dose del vaccino Pfizer e 2 milioni con la seconda. E la valutazione del ministero della Salute per determinare l’uscita dal lockdown per la prima volta si basa non sul numero dei contagi, bensì sul numero di vaccinati tra la popolazione a rischio. L’obiettivo ora è immunizzare nelle prossime due settimane il 90% degli ultracinquantenni (a oggi quasi l’80% è stato vaccinato).