Viaggi all’estero, un tasto particolarmente delicato nell’ambito dei progetti di ripartenza. L’ultima tegola piombata sul turismo outgoing è stata quella della proroga della quarantena di 5 giorni per i viaggi nell’Ue almeno fino al 30 aprile, ma la situazione era già prima molto difficile.
Per cercare di far luce su trend e possibili fattori che influenzeranno la ripresa, Adutei, in collaborazione con il Master Economia del Turismo dell’università Bocconi, ha realizzato un’indagine presso i direttori dei suoi enti associati, intercettando le opinioni dei rappresentanti di 25 Paesi che accolgono 21 milioni di turisti italiani l’anno (circa il 34% dei nostri viaggi all’estero).
“Tra i risultati emersi, il primo dato significativo è la fiducia in una ripresa già a partire da quest’estate - ha dichiarato Cristina Mottironi, direttore del Met -. Per il 70% degli intervistati l’andamento sarà migliore che nel 2020, in particolare verso le destinazioni di corto raggio, ma i turisti avranno esigenze diverse. Certo, le condizioni contingenti legate all’andamento della pandemia, alla campagna vaccinale e alle regole relative agli spostamenti continueranno a condizionare i viaggi, ma altri fattori potranno congiuntamente stimolare e sostenere la voglia degli italiani di viaggiare all’estero. In particolare, sarà fondamentale dare fiducia alla domanda sia in termini di sicurezza sia in termini di flessibilità delle prenotazioni e organizzativa. I tre messaggi chiave dei paesi Adutei saranno poi legati al promuovere destinazioni covid-safe, alla possibilità di conoscere la destinazione in autonomia e in maniera nuova e più personalizzata e alla sostenibilità. Il tutto con un’attenzione particolare alla fascia d’età 25-44, ai viaggi di coppia o in famiglia e ad attività culturali e outdoor”.
La ricerca avvia una collaborazione con il Met finalizzata ad un processo strategico di posizionamento di Adutei nel mercato del turismo estero come ente esso stesso di riferimento. Pur considerando macroscopiche differenze, come per esempio, quelle che possono emergere tra le destinazioni a corto e a lungo raggio, sono stati individuati importanti cambiamenti che sarà necessario valutare. “Un lavoro impegnativo, ma di grande significato. I dati emersi e raccolti potranno essere utilizzati per i prossimi piani di lavoro di tutti i soci Adutei - ha dichiarato Aljoša Ota, presidente Adutei e direttore dell’ente sloveno per il turismo -. Adutei si rafforza sempre di più attraverso l’acquisizione di competenze strategiche messe a servizio di un mercato pronto a riprendere a far viaggiare gli italiani all’estero in sicurezza e serenità”.
In dettaglio, le previsioni sull’andamento del numero degli arrivi dall’Italia nel 2021 rispetto all’anno precedente sono positive per il 70% degli intervistati (il 61% prevede che gli arrivi andranno meglio e il 9% addirittura molto meglio rispetto al 2020), mentre la permanenza media si prevede rimarrà stabile nel 78% dei casi, se non più lunga (13%).
Per oltre la metà degli enti (57%) il turismo italiano verso l’estero riprenderà tra giugno ed agosto. Nel periodo estivo, il mese considerato più rilevante (24% dei rispondenti) è luglio. Per alcuni enti la ripresa è addirittura anticipata già ad aprile-maggio (19%), mentre il restante 24% la colloca tra settembre e fine anno. Sono soprattutto le destinazioni di medio e lungo raggio a prevedere che la ripresa avverrà nella seconda parte dell’anno.
Per quanto riguarda infine i trasporti e in particolare il ruolo del traffico aereo, poco più della metà degli enti prevede che nel 2021 il traffico aereo verso la loro meta aumenterà (57%) anche se vi è una differenza tra il breve raggio (il 78%) e il lungo raggio (il 25%).