Un rapporto di fiducia da ricreare quasi da zero. È questo il punto di partenza per rimettere in moto la macchina del turismo, praticamente ferma da oltre un anno e che, in tempi pre-covid, generava il 10% del Pil mondiale.
I segnali arrivano sia dal G20 che dall’Unione europea. Il primo, come riporta ilsole24ore.com, ha portato l’attenzione sul tema della mobilità sicura, passaggio fondamentale per ripristinare proprio la fiducia nei confronti del travel. Uno dei passaggi di questo processo sarà il green certificate, il documento che consentirà agli europei di viaggiare. Ma il progetto passa anche dalla sostenibilità e dalla creazione di un modello di analisi in grado di valutare la resistenza del turismo agli shock del settore.
Il ruolo dell’Ue
A muoversi è anche l’Unione europea, che sta accelerando sul piano per riaprire le porte ai turisti che provengono da fuori Europa. Nel mirino ci sono soprattutto i mercati immissari con una campagna di vaccinazione in stadio avanzato, come Stati Uniti, Israele o Regno Unito.
Il prossimo passo sarà un’armonizzazione dell’uso del green certificate, cercando di puntare sui visitatori vaccinati e su coloro che arrivano da Paesi con una situazione sanitaria non critica.
Si tratterà comunque di raccomandazioni che potranno o meno essere recepite dagli Stati membri. Ma il tema è ormai stabilmente sul tavolo.