Passa dal G7 la speranza di far ripartire il turismo internazionale entro l'estate. Alle porte dell’alta stagione sono ancora poche le certezze su come si configurerà la mappa del turismo internazionale nei prossimi mesi. Ma la svolta potrebbe arrivare nel corso del vertice in programma dall’11 al 13 giugno in Cornovaglia.
In una lettera inviata ai capi di Stato di Regno Unito, Usa, Italia, Germania, Francia, Canada e Giappone, il World Travel & Tourism Council ha esortato a mettere al centro della discussione l’industria del ‘travel & tourism’, chiedendo di “far ripartire urgentemente i viaggi internazionali”, favorendo la mobilità dei viaggiatori che abbiano concluso l’iter vaccinale per rilanciare l’economia globale.
La strada tracciata dal Wttc è la riapertura in sicurezza della mobilità di medio e lungo raggio, attraverso il superamento della frammentazione normativa e l’attivazione di protocolli sanitari condivisi ed efficaci e di pass digitali, sul modello del Digital Green Certificate adottato dall’Unione europea.
L'appello della Iata
Una via appoggiata anche dal direttore generale della Iata, Willie Walsh. “Questa frammentazione dovrebbe essere sostituita con un approccio unificato – ha dichiarato in una nota Walsh -. Le persone, le imprese e le economie trarrebbero beneficio da un maggiore allineamento nell'allentare le misure e ripristinare la libertà di viaggiare”.
Prove di riapertura
Nel frattempo, qualcosa si muove anche oltreoceano. Secondo quanto fatto sapere dalla Casa Bianca, l’Amministrazione Biden sarebbe infatti al lavoro per creare delle task force con diversi Paesi, tra cui Canada, Unione Europea, Messico e Regno Unito, per revocare le restrizioni ai viaggi attualmente in vigore e riaprire definitivamente le frontiere degli Stati Uniti al traffico leisure.