Sull’onda della nuova campagna “La Gran Bretagna come non l’hai mai vista”, ripartono le prenotazioni verso il Regno Unito. Dalla fine di gennaio Forward Keys, la società che analizza i trend del settore travel, registra cifre in promettente progressione, inferiori di appena un terzo rispetto all’analogo periodo pre-Covid.
La fiducia del mercato italiano è testimoniata anche dalla capacità di posti aerei programmata a marzo, pari al 72% del totale disponibile nell’analogo periodo 2019 - secondo i dati Apex - ma stimata già all’80% in aprile e oltre il 90% verso l’estate. “In base alle nostre previsioni - osserva Cristina Bernabé (nella foto), regional manager Southern Europe di VisitBritain - il Regno Unito dovrebbe accogliere nel 2022 quasi 1,5 milioni di visitatori italiani, contribuendo in modo sensibile a una spesa complessiva di circa 917 milioni 402mila euro. Se le condizioni internazionali riusciranno a stabilizzarsi, il mercato UK recupererà verosimilmente il terreno perso fra il 2023 e il 2024”.
Turismo urbano, ma sostenibile
Un’ulteriore conferma viene dall’allineamento fra i risultati del sondaggio di VisitBritain sul sentiment dei consumatori e gli obiettivi strategici della nuova campagna basata sull’hashtag #lovegreatbritain: per gli italiani (a differenza del turismo domestico britannico orientatosi verso le aree naturali del Paese) è ancora prioritaria la scoperta delle grandi città (ma con 7 visitatori su 10 più attenti ora a un’offerta sostenibile e predisposti a spendere maggiormente, per via dell’allungamento dei tempi di soggiorno).