"Abbiamo lavorato con grandissimo impegno per arrivare a questo dato straordinario e a questo traguardo”. Kalanit Goren, direttrice dell'Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo a Milano (nella foto), commenta con soddisfazione i dati di aprile relativi all’inbound in Israele e che parlano di 207.400 arrivi turistici (contro i 30.200 di aprile 2021 e i 405mila di aprile 2019), di cui 5.000 dall'Italia.
Cifre in aumento
Numeri che confermano il trend di ripresa del turismo verso Israele, con un aumento significativo rispetto ad aprile 2021 e una diminuzione solamente del 49% rispetto allo stesso mese del 2019. Il ritmo degli ingressi turistici a oggi rappresenta la base per valutare le previsioni di passaggio da 1,5 a 2 milioni di ingressi nel 2022.
“Il nostro grazie più sincero – sottolinea la direttrice - va a tutti gli operatori del turismo che hanno voluto sempre lavorare al nostro fianco e ai colleghi della stampa e del mondo dei media che sempre, con grande impegno, hanno tenuto vivo l'interesse verso la nostra destinazione".
Stop ai test d'ingresso
Intanto si allentano sempre di più le misure anti-Covid e da venerdì saranno eliminati il test Pcr molecolare e il conseguente isolamento in aeroporto e anche il test antigenico in ingresso con validità 24 ore prima della partenza. I due test, antigenico dall'Italia e Pcr in Israele, saranno obbligatori solo fino alle 24 del giorno 20 maggio.
Per quanto riguarda le mascherine, anche se non sono più obbligatorie in Israele, andranno indossate a bordo dei voli internazionali fino al 23 maggio.
Rimane invece in vigore l'obbligo di compilare per entrare in Israele, via aerea o marittima, il modulo di ingresso previsto dal Ministero della Salute.