L’80% del territorio delle Maldive si trova a meno di un metro sopra il livello del mare e si stima che a causa dell’innalzamento del livello degli oceani buona parte verrà sommerso entro la fine del secolo. Tra le possibili soluzioni che le autorità locali hanno iniziato a sperimentare c’è la costruzione di una nuova città galleggiante che sorgerà a dieci minuti di nave dalla capitale Malé e che quando sarà completata potrà ospitare fino a 20mila residenti.
L’iniziativa, come riportato da Il Post, è nata dalla collaborazione tra il Governo delle Maldive e l’azienda di sviluppo immobiliare olandese Dutch Docklands.
La nuova città galleggiante sorgerà in una laguna grande circa 2 chilometri quadrati e ospiterà migliaia di edifici costruiti su una serie di isole galleggianti, tra cui case, ristoranti, negozi, scuole e hotel. Gli edifici saranno dotati di energia elettrica ricavata da impianti fotovoltaici e avranno sistemi di aria condizionata ad acqua marina, che sfruttano cioè l’acqua pompata da grandi profondità per rinfrescare gli ambienti. Sulle isole, separate da vari canali, ci si potrà spostare a piedi, in bicicletta o con scooter elettrici. Gli edifici galleggianti verranno costruiti in un cantiere della zona e poi verranno trascinati nella laguna, dove saranno collegati a una piattaforma di cemento fissata al fondale marino.
I primi edifici saranno completati entro la fine di giugno 2023, e i primi residenti potranno trasferircisi all’inizio del 2024: l’obiettivo è creare una città autosufficiente e che funzioni come se fosse sulla terraferma nel giro di cinque anni, entro la fine del 2027.
Per ora uno dei progetti più ambiziosi avviati dal governo delle Maldive è la costruzione dell’isola artificiale di Hulhumalé, che si trova sempre a pochi chilometri a nord di Malé ed è stata nominata la Città della speranza. Il suo progetto però ha mostrato alcuni notevoli limiti, come il rischio di danneggiare l’ambiente marino e il problema della gestione dei rifiuti.
Koen Olthuis, fondatore di Waterstudio, ha detto a Cnn che l’impatto ambientale della città galleggiante è stato valutato attentamente con la collaborazione di biologi marini e delle autorità del governo, e che il nuovo progetto dimostrerà che ci possono essere “alloggi a prezzi accessibili, comunità estese e città sicure anche sull’acqua”.