Saranno oltre mezzo milione i viaggiatori internazionali che giungersanno in Nuova Zelanda nei primi due mesi di quest’anno. La stima, se confermata, rappresenta il valore più alto di turisti dall’allentamento delle restrizioni nella nazione, che ha riaperto totalmente i suoi confini il 31 luglio scorso.
Turismo risorsa fondamentale
Il ministro del Turismo Stuart Nash ritiene che il suo Paese sia “una destinazione molto attraente per tutti i visitatori” e ha annunciato un ulteriore sforzo promozionale diretto innanzitutto alla componente australiana di turisti. Molti neozelandesi, spiega Simple Flying, fanno affidamento sul turismo per il proprio sostentamento, con il 5% della forza lavoro del Paese impiegata nel settore. Con l'allentamento delle restrizioni alle frontiere e la diminuzione del numero di turisti durante la pandemia, dicembre ha visto un’impennata di richieste di lavoratori stranieri, dal momento che l'industria si è trovata imrovvisamente a corto di personale. Molti titolari di visto vacanza-lavoro erano infatti tornati a casa o avevano lasciato il settore.
"Prevediamo un aumento, nel prossimo anno, del numero di persone direttamente impiegate nel turismo - rimarca Nash -, con oltre 20mila titolari di visto Working Holiday arrivati in Nuova Zelanda".
Ecosostenibilità, la priorità del governo
Intanto il governo neozelandese ha stanziato un totale di 36 milioni di dollari per progetti turistici sostenibili e a bassa emissione di carbonio, che dovrebbero attrarre posti di lavoro ben retribuiti nel settore. "Dobbiamo far sìche il ritorno a un numero elevato di turisti sia sostenibile dal punto di vista ambientale - spiega il ministro - e abbia un impatto minore sul nostro paesaggio naturale rispetto al passato. Ci aspettiamo che i visitatori si preoccupino sempre di più dell'impatto ambientale del loro viaggio".