Il tormentone prezzi sta ridimensionando le stime entusiastiche dei primi mesi dell’anno. Non solo nel caso delle mete italiane, ma anche in quello dei principali competitor che animano le sponde del Mediterraneo.
Perché quello delle tariffe troppo elevate, che scontano il caro voli e l’incremento dei costi di hotel e servizi a terra, è un problema trasversale che accomuna un po’ tutti, come spiega Viviana Vukelic, direttrice per l’Italia dell’ente nazionale croato per il turismo.
Il caso della Croazia
“Da quando la Croazia è entrata nell'area Schengen il 1 gennaio, tutti i turisti possono muoversi più facilmente”. Il rovescio della medaglia è l’adesione alla moneta unica, che ha comportato necessariamente un livellamento dei prezzi. Ma Vukelic resta ottimista: “A causa dell'inflazione, i prezzi sono aumentati ovunque, non solo nel nostro Paese. Aggiungo che le tariffe sono soggette alla legge domanda/offerta, ma non si discostano da quanto praticato negli altri Paesi concorrenti. Inoltre, in Croazia ognuno può davvero trovare la soluzione ideale in base al budget disponibile”. Per questo, “nei primi sei mesi abbiamo messo a segno ottimi numeri sul mercato italiano, con arrivi in crescita del 23%”.
Sul caro voli, se è vero che la Croazia “ha un gran numero di nuovi collegamenti dall'Italia”, è altrettanto vero che “Per arrivare in dall’Italia è possibile scegliere anche tra altri mezzi di trasporto: auto, traghetti aliscafi, autobus”.
Spagna, tariffe record
Cambia il Paese, ma non cambia la sostanza: “Nel 2023 il settore turistico in Spagna prevede un anno record, il mercato è in piena ripresa. Oggi più che mai viaggiare è una necessità a cui non si può e non si vuole rinunciare, nonostante fattori come quello del caro prezzi, causato dall'aumento dei costi dei rifornimenti e dell'energia e che sono condivisi dalla maggior parte dei Paesi - commenta Isabel Garaña, direttrice dell’ente spagnolo del turismo a Milano -. La Spagna è una destinazione consolidata e di alto valore, con un ottimo rapporto qualità-prezzo e un alto grado di soddisfazione dei turisti, motivo per cui la domanda non sta soffrendo, anzi. Fino a maggio abbiamo ricevuto il 35,7% in più di italiani rispetto allo stesso periodo del 2022 e l'1,8 in più rispetto al 2019, che è stato un anno turistico eccellente”.
La Grecia
“In un'economia ideale i prezzi sono il risultato dell'equilibrio tra domanda e offerta – aggiunge parlando dell’incoming in Grecia Alexandros Vassilikos, presidente dell’Hellenic Chamber of Hotels -. Ma non ci troviamo quasi mai in una condizione ideale. Dobbiamo poi considerare che i prezzi di vendita riflettono anche il costo delle operazioni e sono stati influenzati da molti fattori, tra cui una guerra nel nostro continente, l'inflazione che ha colpito il business inducendo un aumento dei costi di energia, cibo e bevande e affitti. Inoltre i tassi di interesse sono aumentati significativamente così come il costo del lavoro. Di conseguenza, è certo che hotel e ristoranti in tutta Europa stanno affrontando aumenti troppo significativi in quasi tutte le categorie di spesa. Pertanto non c'è un vincitore e un perdente significativo in termini di destinazioni. Inoltre, il prezzo da solo non è un fattore risolutivo, bisogna anche tenere conto del rapporto con la qualità”.
In questa fase le prenotazioni dall'Italia “mostrano una positiva tendenza e siamo fiduciosi in un forte afflusso. Per la Grecia le prospettive per il 2023 sono già superiori a quelle del 2022 in termini di arrivi e fatturato”.
E Malta? “I primi tre mesi del 2023 hanno registrato sensibili aumenti di volume rispetto al 2019 – spiega Ester Tamasi, direttrice Italia di Malta Tourism Authority -, aumenti che sono proseguiti anche nei mesi di aprile e maggio quando le festività e i ponti hanno senz’altro procurato una spinta ulteriore. E l’Italia è il nostro primo mercato incoming”.
Sul fronte prezzi, “Malta è una destinazione che negli anni ha investito molto in quello che è il cambiamento del prodotto turistico. L’offerta è varia e la destinazione rimane accessibile persino nel segmento luxury, in un panorama economico mondiale in cui i prezzi non accennano ad arrestare la loro crescita”.