Nonostante una serie di sfide economiche e geopolitiche il turismo internazionale “è sulla buona strada per consolidare la sua piena ripresa dalla più grande crisi nella storia del settore”. Zurab Pololikashvili, segretario generale UN Tourism, saluta con soddisfazione i dati dell’ultimo World Tourism Barometer di UN Tourism, che per i primi sette mesi di quest’anno indicano un totale di circa 790 milioni di turisti nel mondo, l’11% in più sull’analogo periodo del 2023 e solo il 4% in meno del nefasto 2019. I dati mostrano un forte rialzo negli arrivi di inizio d’anno, seguito da un secondo trimestre dalla crescita più moderata.
Le macroaree
Il Medio Oriente è sempre la regione con l’incremento maggiore in termini relativi e arrivi internazionali in aumento del 26% rispetto ai livelli del 2019. L’Africa ha accolto il 7% di turisti in più rispetto agli stessi mesi del 2019, mentre Europa e Americhe hanno recuperato rispettivamente il 99% e il 97% dei loro arrivi pre-pandemia durante questi sette mesi.
Asia e Pacifico hanno registrato l’82% dei loro numeri di turisti pre-pandemia (-18% rispetto al 2019) raggiungendo l’85% a giugno e l’86% a luglio. Un totale di 67 destinazioni su 120 in tutto il mondo hanno recuperato i numeri di arrivi del 2019 già nella prima metà del 2024. Tra i più forti performer nel periodo gennaio-luglio 2024 ci sono stati il Qatar (+147% rispetto al 2019), l’Albania (+93%), El Salvador (+81%), l’Arabia Saudita (+73%), la Repubblica di Moldavia (+50% fino a giugno) e la Tanzania (+49% fino a giugno).
“La ripresa - conclude Pololikashvili -, fortemente influenzata dalla forte domanda di viaggi internazionali, dal potenziamento dei collegamenti aerei e dall’allentamento delle restrizioni sui visti, evidenzia anche la crescente necessità di pianificazione e gestione del turismo per far fronte al suo impatto sulle comunità, in modo che gli immensi benefici socioeconomici siano abbinati a politiche inclusive e sostenibili”.