Dopo un 2023 estremamente positivo, il mondo delle fiere continua a crescere. A evidenziarlo è il Global Barometer, report biennale edito da UFI, l'associazione internazionale che raggruppa gli organizzatori e i proprietari dell'industria fieristica.
Il rapporto, giunto alla sua 33esima edizione, ha raccolto dati provenienti da 453 aziende operanti in 64 Paesi. In particolare sono stati presi a paragone, con gli anni passati, 3 aspetti fondamentali: l'operatività, il fatturato e l'impiego di forza lavoro.
L’andamento
L'operatività dell'impresa fieristica, nei primi sei mesi del 2024, risulta cresciuta in tutto il mondo di circa il 50%. Vanno meglio Stati Uniti e Canada che registrano un +59%, meno l'Europa, che segna comunque un +48%. Positivo anche l'andamento dei ricavi, che nel 2024 cresceranno del 17%, con una piccola flessione rispetto allo scorso anno quando erano aumentati del 20%. Un'azienda su due è sicura che nel 2024 avrà guadagni superiori al 10%. Tra i Paesi più ottimisti spiccano il Brasile e il Regno Unito, dove rispettivamente l'82% e il 69% delle aziende sono convinte che avranno utili operativi superiori al 2023.
L’occupazione
Buone anche le notizie sul fronte occupazione. Solo il 4% delle aziende prevede infatti dei tagli di forza lavoro, mentre il 48% pensa di fare nuove assunzioni. “Il 2024 sarà un anno record per i ricavi del settore a livello globale - ha dichiarato Kai Hattendorf, amministratore delegato e ceo di UFI -. In un contesto complesso, il settore fieristico globale è ottimista sulle sue prospettive a breve e medio termine”. Secondo UFI, infatti, una grande maggioranza di aziende (con punte dell’83% in Europa), intende infatti sviluppare nuove attività anche al di fuori degli attuali portafogli di prodotti.