L’Italia si conferma uno dei mercati prioritari per il turismo sloveno, confermando il suo secondo posto nel ranking dei principali bacini emissori per i Paese. I dati ufficiali dell’ente del turismo, relativi agli arrivi e pernottamenti fino al mese di novembre, registrano un incremento del 3,6% rispetto all’anno precedente, con uno share del 10% sul totale degli arrivi esteri.
Una tendenza positiva proseguita anche nel mese di dicembre, con un aumento dei flussi turistici italiani. “Assistiamo senza dubbio a un momento di svolta - spiega Aljoša Ota, direttore dell’Ente Sloveno per il Turismo in Italia -, che in due decenni ha posizionato la Slovenia al centro dell’attenzione dei flussi europei e internazionali per la qualità della propria offerta turistica”.
I plus dell’offerta slovena
Un’offerta che, fa notare il direttore, è sostenibile e rispettosa delle linee guida per la tutela ambientale, oltre che ricca dal punto di vista culturale e di alta qualità per servizi e strutture. “Un’offerta unica per quanto riguarda il turismo termale - aggiunge Iota - e in netta affermazione sul panorama enogastronomico mondiale, con un numero crescente di stellati Michelin”. Anche nel 2025 la Slovenia continua a considerare l’Italia un mercato strategico, con iniziative mirate a rafforzare ulteriormente i legami turistici tra i due Paesi.
Intanto si attende il prossimo 8 febbraio, che per la Slovenia, così come per l’Italia, sarà un giorno storico: lungo il confine tra i due Paesi, infatti, ci sarà a Nova Gorica/Gorizia ‘Da stazione a stazione’, l’evento di apertura di GO! 2025, ovvero il primo degli appuntamenti della nuova Capitale Europea della Cultura, che sarà per la prima volta transfrontaliera.
“Si tratta di un appuntamento che abbiamo atteso molto - conferma Ota - e di un riconoscimento importante per tutta la Slovenia. Chi è nato e cresciuto lungo un confine sa bene quanto sia importante superare una volta per tutte quelle barriere che, nel caso di Italia e Slovenia, sono state abbattute vent’anni fa con l’ingresso nell’Eu e che in un luogo simbolo come Nova Gorica-Gorizia hanno lasciato segni che non intendiamo cancellare: al contrario, devono essere il punto di partenza da cui crescere insieme e un monito affinché certe pagine di storia non si ripetano”.