Una promozione “fuori dal mainstream” ha consentito alla Slovenia di catturare l’attenzione del mercato italiano, riconfermatosi in vetta alle preferenze internazionali con un importantissimo secondo posto dopo la Germania.
C’è però ancora tanto da lavorare, come conferma il direttore dell’ente sloveno per il turismo in Italia, Aljosa Ota. “La nostra crescita non è necessariamente sinonimo di un numero più elevato di visitatori, bensì della ricerca di un turismo di qualità, nell’ottica del quale stiamo riposizionando tutta la nostra offerta”.
Ota fa riferimento, ad esempio, agli investimenti effettuati nel rinnovamento delle strutture alberghiere e delle terme. “Per lavorare al meglio e anticipare la domanda, a giugno verrà rilasciata la piattaforma ‘National Information center’, che consentirà di gestire al meglio i flussi turistici lavorando sui dati”.
La spinta all’innovazione passa anche e soprattutto dallo sviluppo di un turismo realmente sostenibile. “La Slovenia è una destinazione autenticamente green – aggiunge Angela Marini, ceo di Open Mind Consulting, agenzia che si occupa della comunicazione dell’ente in Italia -. Una vocazione sulla quale vorremmo focalizzarci per attrarre i viaggiatori delle nuove generazioni, Millennials e GenZ. Con l’obiettivo di tornare quest’anno ai brillanti risultati del 2019, un valore al quale ci siamo già avvicinati nel 2024”.
La sostenibilità in Slovenia si declina in diversi modi, a cominciare dalla possibilità di raggiungerla comodamente da Trieste con i treni ad alta velocità, e proseguendo con un marchio ad hoc per le strutture alberghiere che rispondono a precisi parametri di sostenibilità.
L’appeal della Slovenia è tanto più sorprendente se si considera l’assenza di un volo diretto dall’Italia. “Questo fatto – prosegue Marini – ci preclude però una fetta di turisti importante. Il nostro bacino attuale è infatti formato prevalentemente da viaggiatori del Centro-nord Italia, mentre la clientela dal Sud è ancora scarsa”. Un potenziale inespresso, che potrebbe contribuire a rilanciare nuovi segmenti dell’offerta, concentrati ad esempio nel wedding o nelle esperienze glamour. Un bacino sul quale comunque l’ente non smette di lavorare, attraverso la formazione e la partecipazione alle fiere di settore.