Il rapporto tra fisco e contribuenti è in continua evoluzione, tra intelligenza artificiale e maggiore comunicazione preventiva: il fisco non parte più (se non raramente) “in quarta” con accertamenti e verifiche, ma cerca di stimolare le regolarizzazioni volontarie, privilegiando la prevenzione rispetto alla repressione, circoscrivendo i controlli ai soggetti a più elevata pericolosità tributaria e con minore impatto su cittadini e imprese anche in termini di oneri amministrativi e costi per la collettività.
L’obiettivo è anche quello di rendere il rapporto col fisco più sereno rispetto al passato.
Attenzione quindi a non sottovalutare le comunicazioni che si ricevono da parte dell’Agenzia delle Entrate sotto forma di “inviti alla regolarizzazione” e che, se vengono ignorati o non vi si dà risposta esaustiva, sono il preludio ad una attività di accertamento e riscossione più incisiva da parte dell’erario.
Le attività che effettua il fisco infatti si concretizzano in:
- le cosiddette “lettere di compliance”: finalizzate a favorire il corretto adempimento degli obblighi dichiarativi e a porre rimedio a eventuali errori od omissioni attraverso l’istituto del ravvedimento operoso, nel caso in cui si presentino incongruenze tra i dati presenti nell’anagrafe tributaria e i redditi dichiarati dai contribuenti,
- l’incrocio dei dati della fatturazione elettronica e dei corrispettivi telematici con le dichiarazioni reddituali ed IVA trasmesse,
- l’analisi della differenza mensile tra l’importo dei pagamenti accettati tramite Pos e quello risultante dalle fatture elettroniche e dai corrispettivi giornalieri trasmessi,
- il controllo delle spese e dei costi dichiarati dai contribuenti e la loro congruenza con quanto emerge dalle analisi del rischio predisposte dall’agenzia delle entrate (analisi del rischio basata sui dati del cosiddetto “archivio dei rapporti”, cioè la banca dati che contiene tutte le informazioni relative ai conti correnti e agli altri rapporti finanziari di cui un contribuente è titolare).
Deve quindi maturare la consapevolezza, in ognuno di noi, che ormai tutti i dati relativi alle nostre attività economiche, finanziarie, lavorative, sono in pieno possesso del fisco e in questo gioco a carte scoperte diventa fondamentale lo strumento del dialogo e della gestione preventiva dei possibili contenziosi.