Renato Zaccarelli non appartiene al circo del divismo calcistico di questo tempo. La mezz’ala più forte della storia granata, di cui ha scritto importanti capitoli anche nei panni di capitano e di dirigente, preferisce confondersi nella platea dei convenuti all’inaugurazione del nuovo Museo del Viaggio in Movimento di Torino, intervenendo solo se chiamato a farlo e concedendosi con riguardoso garbo a chi lo intercetta fra il pubblico per uno scatto condiviso, “perché – gli dice qualcuno – mi ha fatto sognare”.
È lui uno dei volti e delle voci che attraverso l’app Tellingstones – concepita e sviluppata per la narrazione territoriale – restituiscono respiro alla storia di Sassi, area torinese da cui partono i deliziosi vagoni color rosso e crema che in un quarto d’ora conducono in vetta a Superga.
Unica al mondo nel suo genere, la tranvia a dentiera di Sassi risale con gli stessi trenini la collina dal 1934, superando anche tratti molto ripidi attraverso un bosco che è riserva Unesco, per approdare alla Basilica, dove una lapide ricorda l’incidente aereo che in un istante, il 4 maggio del 1949, rubò la vita a calciatori, dirigenti, giornalisti e personale di bordo in rientro da Lisbona. Solo una delle molte storie raccontate dalle Tellingstones – le pietre narranti - dedicate a questo spicchio di città.
In tutto ce ne sono 22 in formato video e 9 in formato audio. Pillole di memoria che grazie alla realtà aumentata vanno ad arricchire il neonato MuViMov, il Museo del Viaggio in Movimento, trampolino per lo sviluppo di un progetto che mira a proiettare il capoluogo piemontese nell’olimpo delle mete turistico-tranviarie internazionali. Lo sguardo di dirigenti e pubblici amministratori punta, giusto per dare la misura, a Lisbona e San Francisco. Ovviamente procedendo per gradi, con sabauda cautela.
Nella storia delle tranvie urbane Torino ha in effetti un ricco trascorso pionieristico, testimoniato dal delizioso museo-bomboniera che affianca i nuovi spazi di ristoro con affaccio sugli storici binari.
“Con l'apertura di questo spazio e la nuova partnership con City Sightseeing, che ha introdotto una linea del famoso bus turistico per collegare al centro la stazione di Sassi, abbiamo reso questa tratta non solo più accessibile, ma parte integrante di un itinerario turistico che attraversa alcuni dei punti più iconici della città”, precisa Serena Lancione, Amministratrice Delegata di GTT, aggiungendo che “ora, con il progetto MuViMov, stiamo portando l'esperienza a un livello superiore, trasformando la tranvia in un vero museo in movimento, dove passato e futuro, tradizione e innovazione si incontrano per offrire un viaggio unico e immersivo”.
Fedele alla cifra stilistica che da sempre contraddistingue la sua produzione cinematografica, il regista torinese Stefano Di Polito, cui è stata affidata la realizzazione dei video, ha infatti valorizzato Storia e storie puntando i riflettori sul lavoro delle persone che quotidianamente si dedicano alla cura di questi luoghi, a partire da Vincenzo Mollo, il tecnico che tutte le mattine prima dell’apertura percorre a piedi i tre chilometri di binari “per verificare che sia tutto in ordine, che gli animali non abbiano fatto danni e che non ci siano ostacoli da rimuovere”. Alla sua voce si aggiungono quelle di Michele d’Ottavio, fotografo specializzato in riprese aeree che indica i punti più adatti a immortalare la città dall’alto, di Marcela Luque che parla delle donne tranviere nella storia e poi i racconti delle guardie che lavorano a protezione delle aree naturali a cui si uniscono quelli di tecnici, conducenti e volontari. Gli stessi che si potranno incontrare durante il viaggio. Veri. Emozionanti ed emozionati.
Come capitan Zaccarelli, che quando arriviamo ai piedi della Basilica fugge rapidamente a salutare i compagni, sfilandosi con discrezione dal gruppo per allontanarsi nella bruma autunnale.