Fiandre, oltre i luoghi comuni

Almeno quarantotto ore. Possono anche essere di più, ma è già quanto basta per tornare a casa rigenerati, con la meraviglia negli occhi e nel cuore. Siamo nelle Fiandre, dove Anversa, Bruges e Bruxelles possono rivelare sfaccettature inattese ai viaggiatori in fuga dalle folle.

Passeggiando tra aree urbane sapientemente trasformate e spazi traboccanti di storia umana e di natura, la lentezza è un must, perché l’obiettivo non è la quantità ma la qualità di ciò che si può osservare e sperimentare.

Le infinite sorprese di Anversa

In alcuni quartieri della nuova Anversa ci sono strade in cui le auto non possono superare in velocità le biciclette. Si vive lentamente, nella bellezza, inclusa quella ipercontemporanea del quartiere di Nieuw Zuid, un tempo zona di canali e bacini di carenaggio ora trasformati in viali, giardini e orti condivisi. Oltre metà dello spazio è lasciato alla vegetazione che nel Palazzo Verde progettato da Stefano Boeri esporta un pizzico di italian touch. Tutto ciò a breve distanza da Het Zuid, quartiere ottocentesco solcato da viali e boulevard punteggiati da palazzi tardo ottocenteschi, e dal KMSKA - il Museo Reale di Belle Arti – estroso mix di sale e gallerie ricche di opere preziosissime e la mostra, imperdibile, che fino a gennaio raccoglie le più grandi tele di James Ensor, scomparso 75 anni fa, padre del Modernismo ed esponente di spicco del simbolismo belga.

Il verde è di casa anche nel Groen Kwartier, area ad alta vocazione ecologica sorta sui resti di un antico polo industriale. La zona è quella di Zurenborg, dove tra fine Ottocento e primo Novecento i migliori architetti si sono cimentati nelle più creative forme di Art Nouveau plasmando gioielli architettonici senza tempo. Negli ultimi anni Anversa ha però anche investito moltissimo nella contemporaneità, e la rivisitazione del vecchio porto di Het Eilandje è forse l’esempio più calzante di questa tensione al futuro, plasticamente testimoniata dall’avveniristica silhouette del MAS - il Museo sull’Acqua -: dieci piani collegati da un percorso a spirale che si dipana tra reperti etnografici, antiche imbarcazioni, mappe navali e oggetti di design, con la terrazza panoramica aperta fino a notte fonda.

Nel nobile Ommeland di Bruges

D’estate la nobiltà di Bruges amava ritirarsi nell’Ommeland cittadino, letteralmente i dintorni, che proprio in virtù di questa privilegiata frequentazione esibiscono oggi un impareggiabile assortimento di castelli e residenze nobiliari. Qui si trova l’esempio di architettura neogotica probabilmente più imponente delle Fiandre, il Castello di Loppem, tuttora circondato dal vasto parco con tanto di labirinto verde.

  • Castello di Loppem

Sono invece i prati dei polder a incorniciare il Castello di Oostkerke, che al proprio interno custodisce uno scenografico giardino, acceso nella bella stagione dai colori delle rose. Un giardino delle erbe e una foresta riprodotta caratterizzano invece gli esterni del Castello Tudor in stile gotico inglese, mentre al Castello di Lakenbossen, meta glamping con case sugli alberi, si respira un’intrigante aria di mistero tratteggiata da antiche storie e leggende. Secolari ma perfettamente organizzate per l’ospitalità turistica contemporanea sono anche le residenze di Kasteel ten Berghe, Kasteelhoeve de Spijker, Hotel Lodewijk Van Male, Ten Torre.

Superfluo ricordare che una minima distanza separa Bruges dal Mare del Nord: un litorale di 67 chilometri di spiaggia fine, dune sabbiose ma anche arte, cultura, ottima cucina e occasioni per lo shopping. Con il vantaggio di potersi spostare lungo la costa in tram, sperimentando la linea tramviaria più lunga al mondo.

Oltre Bruxelles, fra birra e arte fiamminga

Sono ancora i binari a favorire il trasporto green fra l’incantevole e ormai notissima Bruxelles e le più raccolte città di Lovanio e Mechelen. Ad accomunarle è la birra, rigorosamente belga, che per chi non lo sapesse è patrimonio immateriale Unesco. A Lovanio si può sorseggiare durante le visite del sabato nella nuova sede Stella Artois, birra nata nel XVIII secolo nel vicino stabilimento - anch’esso visitabile - nel cuore del neonato parco di De Hoorn. Data invece addirittura al 1471 il birrificio Het Anker di Mechelen, uno dei più antichi del Belgio e ideatore della pluripremiata Gouden Carolus Classic. Altra sosta d’obbligo è De Hanekeef, la caffetteria locale più antica, con in lista una cinquantina di birre diverse.

Non va naturalmente dimenticato che Lovanio è una delle città universitarie più antiche d’Europa, culturalmente vivace, giovane e frizzante, con campus e college frequentati da studenti di tutto il mondo e il delizioso Museum M capace di introdurre rapidamente chiunque ai Primitivi Fiamminghi e ai grandi Maestri come Dieric Bours, Constantin Meunier e Rogier Van der Wayden. Quest’anno il museo festeggia i primi 15 anni di attività con mostre e progetti speciali.

  • Collegiata di San Pietro

Anche Mechelen ha origini antiche; lo si capisce in un solo colpo d’occhio osservandola dall’alto della Torre di San Rombaldo, nella piazza principale - il Grote Markt - a pochi passi dalla chiesa di San Giovanni, custode di una pregevole Adorazione dei Magi firmata da Pieter Paul Rubens. A inizio Rinascimento, Mechelen è stata capitale dei Paesi Bassi borgognoni, epoca di cui conserva palazzi e dimore signorili nonché i segni del passaggio di personaggi di fama universale. Fra i tanti: Tommaso Moro ed Erasmo da Rotterdam.

  • Mechelen

Ti è piaciuta questa notizia?

Condividi questo articolo

Iscriviti a TTG Report, la nostra Newsletter quotidiana