Diceva Charles Darwin che a vincere in natura non è la specie più forte e nemmeno la più intelligente: semmai, è quella che sa adattarsi meglio al cambiamento.
Sebbene la massima sia stata enunciata a metà dell'Ottocento, è ancora così contemporanea da essere stata ripresa in apertura del Corporate Lodging Forum 2019, organizzato a Milano da Hrs Italia. Perché oggi innovazione, ha spiegato Federico Ferrazza, direttore di Wired Italia, "è una risposta al cambiamento del mondo circostante".
Vale in biologia e vale anche nel mondo aziendale: basta pensare, suggerisce Ivan Mazzoleni, buiness digital transformation lead di Microsoft Italia, "ad alcuni esempi illustri di aziende che non hanno saputo adattarsi". Nokia e Blockbuster fino a pochi anni fa erano all'apice della crescita: oggi sono fallite e al loro posto ai vertici delle imprese che fatturano di più ci sono ex startup come Airbnb e Netflix.
Tre parole chiave
Come cavalcare il cambiamento? Di seguito tre parole chiave per orientarsi nei tempi moderni.
Aziende cognitive: significa diventare adattive al cambiamento su tutti i fronti, dal business all'organizzazione interna, che deve essere strutturata non più con gerarchie tradizionali ma con ecosistemi che si parlano tra loro.
Teoria dell'Antifragilità: è tipica dei business con una logica esponenziale perché insegna a inserire i fallimenti in un percorso di crescita e adattamento. Un esempio? "Reed Hastings, ceo di Netflix, è stato il primo manager ad aver introdotto un livello minimo di rischio sotto il quale l'azienda non può andare, perché altrimenti rischia di sedersi sugli allori e smettere di innovare", racconta Mazzoleni.
Ingenuity: in inglese significa ingegno e tradotto in termini aziendali indica il valore introdotto da un cambio di schema. Il futuro sarà delle imprese che accettano il rischio e che saranno capaci di creare domande brillanti, cosa che spesso succede quando si affronta un problema.