Anche se le Ota sembrano aver fagocitato la domanda del turismo leisure per esperienze e attività ci sono ancora un’opportunità di rivalsa per gli operatori locali e per gli enti delle destinazioni. Questa viene illustrata da Joseph Ejarque amministratore unico di Four Tourism su Destinations and Tourism, la rivista di destination management e marketing turistico.
L’opportunità risiede nella “difficoltà che le Ota hanno ad incorporare nella loro offerta le attività, le prenotazioni di visite e le esperienze che una destinazione offre”. Lo hanno capito per esempio, “le destinazioni francesi, ma anche austriache, svizzere e spagnole, dove le destinazioni riescono a far collaborare gli operatori per offrire la combinazione di esperienze + accomodation, ottenendo prenotazioni dirette e senza passare attraverso le Ota”.
Un modo per assicurare al territorio dei risultati soddisfacenti potrebbe essere la possibilità per la destinazione di comunicare attraverso il suo portale con un’azione di content marketing, come nel caso dell’Esterel Côte d’Azur, “che mette assieme diversi comuni rurali della francese zona del Var: coordinando i diversi operatori del territorio, si è riusciti ad offrire ai turisti più di 300 attività nel territorio, direttamente prenotabili online”.
“La promozione e la promocommercializzazione delle attività ed esperienze turistiche di una destinazione – spiega Ejarque - è quindi uno dei bisogni che emerge più chiaramente da parte dai turisti, ma può essere anche un meccanismo che, per gli operatori della destinazione e soprattutto per quelli preposti all’accoglienza, renda possibile ottenere delle prenotazioni dirette”.
Centrale il ruolo delle Dmo locali o regionali che devono “dar visibilità alle offerte, alle proposte, alle attività e alle esperienze offerte dagli operatori, e ciò deve farsi tanto attraverso il sito web quanto attraverso altri canali e mezzi”.