Quali sono le strategie che possono permettere alle aziende di trarre il massimo vantaggio dagli investimenti effettuati nei viaggi di affari? Le risposte arrivano da ‘Managing Every Mile’, la nuova ricerca di Lse Consulting, commissionata da Amadeus, che ha coinvolto i top manager di grandi imprese multinazionali di diversi Paesi.
Secondo lo studio “una gestione proattiva della spesa T&E (Travel & Expence), basata sull’individuazione e sull’adozione di best practice e di soluzioni tecnologiche che consentano l’automazione dei flussi” consente alle aziende di “risparmiare denaro, offrire un migliore servizio e quindi accrescere la soddisfazione dei dipendenti”. Tre le strategie da adottare per intraprendere questo percorso.
Le strategie
La prima è seguire sei priorità strategiche su cui concentrarsi per la gestione delle spese dei viaggi: “crescita, contenimento dei costi, efficienza operativa, produttività del personale, contenimento dei rischi e informazioni/analisi gestionali”.
La spesa non è l’unico criterio per gestire i requisiti di viaggio. “L'assenza di best practice nelle prime fasi della procedura T&E e in particolare nei flussi di prenotazione e approvazione si ripercuote negativamente sull'esperienza del viaggiatore e aumenta la complessità in fase di rendicontazione della spesa”.
La tecnologia, infine, ha un ruolo chiave nel facilitare l’implementazione l’implementazione di best practice di gestione della spesa T&E. Circa il 60% dei manager intervistati “sta valutando di introdurre nei prossimi 1-3 anni dei cambiamenti nei sistemi IT e T&E per agevolare una migliore gestione della spesa T&E, anziché limitare il focus al mero controllo dei costi”.
Una visione di insieme
Le aziende, quindi, spiega il professore della facoltà di Media and Communications presso la LSE e autore della ricerca Alexander Grous, “se vogliono ottenere il massimo ritorno dai loro investimenti, devono avere una visione di insieme della gestione dei processi T&E”.
“Dalla ricerca - conclude l’amministratore delegato e direttore generale di Amadeus, Francesca Benati - emerge una chiara indicazione per le aziende: i costi legati al business travel sono investimenti capaci di generare ritorni e non una mera voce di spesa e come tali devono essere considerati. Introdurre best practices e avvalersi del supporto di soluzioni tecnologiche evolute – aggiunge -, oltre a migliorare i processi ed accrescere il livello di soddisfazione dei dipendenti coinvolti, aiuta a definire con maggiore precisione il ritorno prodotto da questi investimenti e quindi permette una più efficace allocazione delle risorse".