Le voci su un possibile concordato preventivo di Valtur sarebbero “sempre più insistenti”. A lanciare l’allarme, questa volta, è Filcams Cgil: il sindacato, infatti, ha diffuso una nota in cui fa il punto sulla difficile situazione di uno dei nomi storici del tour operator italiano. E aggiunge: “Per la Filcams Cgil è necessario che il Ministero dello Sviluppo economico convochi subito un tavolo di crisi. Obiettivo, trovare “soluzioni che comprendano tutto il perimetro aziendale e salvino l’occupazione”.
Luca De Zolt della Filcams Cgil nazionale, inoltre, sottolinea: “Da due anni cerchiamo di entrare nel merito del piano industriale di Bonomi su Valtur, ma l’a.d. Elena David non ha voluto aprire un’interlocuzione con noi”.
Le vicende del tour operator sono anche state protagoniste di un servizio andato in onda nell’edizione delle 20 del TG5 di ieri, 28 febbraio: il telegiornale ha riassunto le ultime vicende dell’azienda, sottolineando le richieste dei sindacati. Il filmato può essere visto a questo link (il servizio inizia al minuto 24:06).
L’era Investindustrial
La crisi di Valtur arriva dopo due anni dal passaggio alla Investindustrial di Andrea Bonomi che, negli scorsi giorni, aveva chiamato in azienda l’ex amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio, con l’obiettivo di rimettere in carreggiata il business del tour operator. Le ipotesi in campo parlavano anche della dismissione di alcune strutture: operazione alla quale potrebbe essere interessata, tra le altre, anche Th Resorts.
Bisogna comunque tenere presente che, solo pochi mesi fa, Cassa Depositi e Prestiti era intervenuta con l’acquisto di tre villaggi Valtur per il controvalore di 75 milioni di euro. Ora, però, il business del tour operator ha bisogno di ulteriore ossigeno.