La speranza potrebbe essere quella di salvare l’estate, rimettendo in pista buona parte del perimetro dei villaggi Valtur. Ma è una corsa contro il tempo, dal momento che ormai la stagione è alle porte e si tratterebbe di mettere in piedi strategie commerciali e di vendita in tempo per affrontare il mercato nel giro di poche settimane.
Fatto sta che, comunque, i competitor si sono dimostrati interessati all’offerta lasciata sul campo da Valtur. E in diversi si sono mostrati disponibili a rilevarne la gestione. È accaduto, con tempistiche quasi da record, per il Tanka Village, passato nelle mani di Alpitour. E, secondo rumors di mercato, il gruppo guidato da Gabriele Burgio avrebbe sondato il terreno per portare a casa qualcosa di più del solo villaggio sardo.
Ma c’è un altro nome che sta circolando insistentemente: quello di Th Resorts. La società non ha mai smentito l’interesse per i villaggi ex Valtur, ventilando anche l’ipotesi di cogliere l’occasione per espandere la propria attività sul segmento mare. È importante anche ricordare che il 46% di Th Resorts è in mano a Cassa Depositi e Prestiti, la stessa che ha attualmente detiene la proprietà di tre villaggi ex Valtur: Pila, Marilleva e Ostuni.
Resta la questione del marchio: i sindacati hanno affermato che ci sarebbero soggetti interessati a comprare il brand. Ipotesi che non piace molto alle parti sociali, dal momento che sarebbe il punto di partenza per il tanto temuto spezzatino (inviso anche al Ministero dello Sviluppo economico).
Al momento nessuno è ancora uscito allo scoperto. E i tempi stringono.