Arrivano nella sala riunioni del Novotel Linate alla spicciolata: tra di loro non si conoscono ma hanno in comune un credito nei confronti di Valtur che ammonta a 20 milioni di euro. E un carico di amarezza e delusione che piano piano emerge chiaramente.
Si è tenuta stamattina a Milano la prima riunione dei principali fornitori di Valtur: promotrice dell'iniziativa (che ha anche una propria pagina Facebook) è Velox Servizi, società che forniva i servizi di pulizia nei principali villaggi del t.o., dal Tanka a quello di Ostuni, e ha un conto aperto con l'operatore di quasi 5 milioni di euro. "Vogliamo capire quale sia la strada migliore da percorrere - spiega il titolare Gianmaria Villa -: rappresentiamo i fornitori principali di Valtur e pensiamo che agendo insieme abbiamo più possibilità di tutelare il nostro credito".
A rispondere all'appello sono stati in molti: c'è Marr, azienda di forniture alimentari e principale creditore di Valtur, la Scuola di sci Sestriere Via Lattea, Il Gruppo Digitale, che si occupava di fotografie nei principali villaggi, General Beverages, Albert Spa che forniva le posaterie. Ma l'elenco potrebbe continuare a lungo.
Accettare o non accettare
Il primo meeting serve a questo: i manager si guardano in viso, condividono la delusione per la situazione e poco alla volta analizzano le possibilità.
Ora tutti si trovano davanti a un bivio: accettare il concordato, che prevede un rimborso pari al 20% del credito, "oppure "fare qualcosa insieme per portare a casa di più".
Gli elementi disponibili al momento non sono molti, solo i bilanci presentati dall'azienda: quello del 2016 nel quale, sottolinea Giovanna Borella, commercialista di Velox, "il patrimonio netto è di meno 7 milioni di euro, e quello dell'anno successivo dove il patrimonio netto scende a meno 56 milioni di euro".
L'ipotesi di agire diversamente, e quindi non accettare il concordato, sembra quella più probabile fra i presenti alla riunione. Tanto che Marr, fa sapere il suo rappresentante, valuta positivamente il ricorso per la dichiarazione di fallimento ed è chiaramente contraria all'accettazione del concordato.
Quando si apre il dibattito, balza agli occhi che ci sono ancora molti misteri sui conti di Valtur e molte voci di corridoio si accavallano: qualcuno parla di contrasti tra la proprietà e il management, un altro fa il nome di Del Torchio chiamato in qualità di consulente di Bonomi.
Il prossimo passo, ora, sarà fare chiarezza sulla strada da percorrere e nominare un rappresentante, commercialista o avvocato, a cui affidare la rappresentanza dei fornitori Valtur.
Il prossimo capitolo, insomma, è ancora da scrivere. O. D.