L’operazione Alpitour-Eden continua a rimanere al centro della scena nel panorama del mercato turistico italiano. E i fari sono puntati ovviamente sulle conseguenze che questo accordo avrà su tutto il comparto. E in particolare per le agenzie di viaggi.
Sul tema è uscito allo scoperto Pier Ezhaya (nella foto), direttore tour operating Alpitour, nel corso della convention Geo Travel Network, che ha voluto mettere l’accento su alcuni aspetti dell'accordo, pur ricordando che "si tratta di un'operazione ancora in fase di approvazione". Secondo il manager "nei commenti che ho letto in giro mi è dispiaciuto come tutto sia stato riportato verso il basso. Nessuno ha invece parlato del motivo alto di questa manovra, ovvero rafforzarci sul mercato Italia ed essere competitivi in Europa. L'obiettivo è dare un respiro europeo al nostro Paese e per quanto riguarda le agenzie di viaggi, vedo soltanto vantaggi e opportunità".
Nuovi investimenti
Ezhaya ha poi sottolineato che quella di Alpitour come gruppo è una politica di crescita e "per questo non vogliamo che questa acquisizione venga banalizzata. Come gruppo Alpitour stiamo studiando nuovi investimenti con un piano da 3 a 5 anni e, ad esempio, l'Oceano Indiano è uno dei nostri obiettivi. Occorre creare strutture e infrastrutture, arrivare per primi dà un enorme vantaggio competitivo".
Il quadro
Altro aspetto messo in luce la necessità di cambiare passo per essere competitivi perché "con la chiusura di destinazioni come Mar Rosso e Turchia, in Italia ci siamo riscoperti molto deboli rispetto ai player europei. La situazione fortunatamente sta rientrando ma è importante che t.o. e distribuzione facciano gioco di squadra. Il non riuscire a essere solidi con gli hotel stranieri nei periodi 'di spalla', rischia di fare evaporare il prodotto anche in alta stagione".
Sulla questione Eden-Alpitour si esprime anche Massimo Brancaleoni, Senior VP World Wide Sales di Costa Crociere: "Questa operazione mi rende contento e orgoglioso come italiano perché ci permette di giocarcela soprattutto contro tedeschi e inglesi. In Germania il mercato del tour operating vale 19 miliardi, in Italia soltanto 4.5. Avere un partner che decide di investire nel nostro Paese è sicuramente un bene, basti pensare che il peso del settore turistico sul Pil nazionale è del 13%, uno dei più alti al mondo e dunque un'opportunità da sfruttare al meglio".